Castel Tauro è pronto, la Regione, che ha finanziato le opere con 310mila euro, e la Soprintendenza, che ha seguito le attività di cantiere, hanno fatto attivamente la propria parte, ma la scalinata d’accesso al castello arabo normanno era e resta inagibile, priva delle necessarie opere che competono al Comune di Taormina.
Il nodo da sciogliere è quello dei fondi necessari, visto che, lamenta l’amministrazione, nelle casse del Comune non ci sono i proventi del biglietto d’ingresso al Teatro antico, che la Regione non versa dal giugno 2014 e con i quali l’ente locale vorrebbe eseguire l’intervento. E, aspettando quei proventi, sin qui nulla si muove e da Palazzo dei Giurati al momento non arriva nessun segnale di svolta.
«Per quanto ci riguarda abbiamo terminato il 18 dicembre scorso – fa sapere il rup dei lavori, l’architetta Lidia Signorino -. Il piano di recupero di Casteltauro ha previsto vari passaggi. Sono stati ritrovati e riportati alla luce degli antichi percorsi, abbiamo restaurato i muri esterni e una parte delle merlature. Sono stati poi ripresi i solai della cisterna, che a sua volta, grazie al nostro intervento, è tornata adesso funzionale. Va anche detto che si è lavorato anche sulle pendenze negli spazi esterni dell’antica fortezza, ed è stato ricavato un ambiente che servirà per i servizi di fruizione del bene».
L’intervento finanziato, dunque, dalla Regione rischia di essere vanificato se non si riuscirà a mettere in sicurezza la scalinata, unica via di accesso al sito storico. La somma che occorre, a suo tempo quantificata in almeno 40mila euro, non è stata nemmeno inserita nel bilancio di previsione 2015, approvato nelle scorse settimane dal consiglio comunale e che, considerata la tempistica con cui è stato esitato, era già una sorta di consuntivo. «Ovviamente – aggiunge Signorino – il sito non potrà riaprire senza i necessari lavori alla scalinata che collega l’ingresso del castello con il piazzale di Madonna della Rocca. Dal Comune non abbiamo avuto più alcuna comunicazione».
Bisognerà aspettare i fondi del Teatro antico? E se invece quei soldi venissero impegnati dalla tassa di soggiorno? In città si spinge per questa soluzione che forse sarebbe più semplice e più immediata, trattandosi per altro di somme che servono per la promozione del territorio e un bene come Casteltauro darebbe una spinta significativa al turismo. Per il Teatro antico la Regione ha garantito che i soldi del secondo semestre 2014 e di tutto il 2015 arriveranno a breve. Il rischio è quello di un’ulteriore beffa per i tanti turisti che ancora adesso, in queste soleggiate giornate invernali, salgono sino a Madonna della Rocca e sono costretti a fermarsi davanti alle transenne che impediscono l’accesso alla scalinata.
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