Taormina Arte, polemiche sull’organizzazione «Bando con requisiti fumosi e discrezionalità»

Scade il prossimo 21 ottobre il termine per la manifestazione di interesse per Taormina Arte. L’avviso è comparso sul sito della kermesse qualche giorno fa. Ed è subito divampata la polemica. Perché come spiega Piero Adamo, presidente commissione Cultura del Comune di Messina, «il festival del cinema scippato a Messina nel 1957 rischia per l’ennesima volta di non portare nulla nella città dello Stretto». E il consigliere di SiAmo Messina non è l’unico a chiedere spiegazioni su questa manifestazione di interesse pubblicata senza alcun confronto con la commissione da lui presieduta come era stato richiesto al sindaco Renato Accorinti il mese scorso. 

La richiesta di partecipazione è finita nel mirino di tre figure lontane geograficamente e politicamente. Oltre all’esponente messinese, infatti, chiedono lumi sul bando per l’affidamento dell’organizzazione del festival assegnato negli ultimi cinque anni alla Agnus Dei di Tiziana Rocca, anche il consigliere Eugenio Raneri di Taormina e il deputato di Sicilia Democratica Giambattista Coltraro. Sono tutti d’accordo sul fatto che «nei termini contenuti nella manifestazione di interesse ci sarebbero requisiti fumosi e assoluta discrezionalità da parte di chi dovrà decidere». 

Il riferimento è ad esperti e personaggi con esperienza in questo campo in grado di poter dare consigli utili per questa manifestazione nata a Messina nel 1955. Raneri chiede chiarezza sui costi, contributi e bilanci delle passate gestioni affidate all’Agnus Dei. «Ricordo che il ministero ha erogato un contributo da 120mila euro nel 2015 e da 130mila nel 2016, la Regione 36mila nel 2015 e 30mila nel 2016, e l’Agenzia Giovani, presieduta dal messinese Giacomo D’Arrigo, 25mila euro nel 2016». Coltraro, dal canto suo, si rivolge all’assessora regionale Luisa Lantieri affinché «chieda chiarimenti ai sindaci Giardina e Accorinti sull’affidamento sin qui effettuato all’Agnus Dei». 

Ieri, come detto, ad andare alla carica era stato Adamo con una nota indirizzata al sindaco e all’assessora Daniela Ursino. «Si chiede di presentare un piano in quindici giorni con tanto di lista di sponsor – spiega Adamo -. Tranne che tu non abbia una format già costituito non hai speranze di essere scelto». Secondo il consigliere comunale, Accorinti in qualità di sindaco di Messina e di sindaco metropolitano ha assorbito le competenze dell’ex presidente della Provincia. «Messina è stata relegata a città di transito negli anni passati. Occorre invertite la rotta. E lui può farlo», sottolinea Adamo invitando il primo cittadino a cogliere l’occasione offerta dal rinnovo dell’affidamento di questa manifestazione per rimettere la città al centro di questa kermesse. «Negli anni cinquanta il festival del cinema era messinese – conclude -. L’Irrera a Mare si riempieva di stelle di prima grandezza». Si spostò a Taormina due anni dopo. La promessa era che sarebbe diventato di Taormina e Messina, ma così non è stato. E Messina gioca un ruolo sempre più marginale nell’organizzazione della kermesse. Lo scorso anno, come premio di consolazione, al monte di Pietà venne annunciato l’arrivo di Richard Gere. Ma dell’attore non si vide l’ombra.


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