Dedicato a tutti i bambini soldato, ai bambini schiavi, ai bambini palestinesi e israeliani che non potranno mai giocare insieme, con la speranza che da grandi potranno vivere anche loro in un mondo migliore
Sulle punte per danzare la pace
Le note di Heal the World di Michael Jackson per lanciare un messaggio di pace e solidarietà alle principali vittime delle guerre odierne, i bambini.
È stata questa louverture del saggio di danza della scuola La Libellula di Terry DAntoni, che ha avuto luogo venerdì 16 giugno presso il teatro Duemila di Ragusa.
Libero spazio alla danza in tutte le sue forme: danza classica, hip hop, contemporaneo, break dance, jazz e anche latino americano, integrato dal gruppo nostrano Caribe group che vanta la presenza tra le sue fila, dei campioni nazionali di salsa cubana.
È quanto ci ha voluto regalare la maestra Terry DAntoni che, aiutata dalle maestre Laura Corallo e Yunaysy Farray, è riuscita a creare non soltanto un saggio di fine anno ben confezionato e riuscito, ma un vero e proprio spettacolo con coreografie dalto livello qualitativo e ballerini che, seppur annoverati nella danza amatoriale, rientrano di certo nella danza professionale per limpegno, la costanza, la dedizione e la passione che mettono in unattività che per alcuni non è soltanto un hobby ma un vero e proprio lavoro; ballerini quasi tecnicamente perfetti, capaci di emozionare e di emozionarsi per la riuscita o meno di un semplice passo.
Non soltanto spettacolo di danza ma anche spettacolo teatrale; non solo coreografie singole, ma facenti parti di intere opere tra le quali lopera classica Don Quijote, Moulin Rouge tratto dal film di Nicole Kidman e Ewan McGregor, Ritorno allEden e Pianto, prodotti dallestro creativo rispettivamente di Terry e Yunaisy.
Pianto che ritorna alloriente, trattando un tema completamente diverso, ma non meno sconcertante, con coreografie e musiche arabe suggestive: il ruolo della donna allinterno delle comunità arabe, donna non soltanto moglie e madre ma schiava e serva di un marito-padrone.
Ma il teatro non si esaurisce allinterno delle singole opere e interviene tra una coreografia e laltra con spunti di riflessione tratti da poesie scritte da bambini che, appunto con linnocenza che gli è propria, condannano la violenza della guerra con parole semplici ma non per questo meno efficaci: io voglio un pensiero di vita/ per i bambini del mondo/ per dargli speranza.