Alla luce dei risultati deludenti di questo esecutivo e delle continue polemiche, sarebbe opportuno fare quello che non e' stato fatto nel 2012: dare la parola agli elettori per capire se chi oggi governa la nostra isola e' gradito
Sul Governo Crocetta si pronunci il popolo delle primarie del centrosinistra
ALLA LUCE DEI RISULTATI DELUDENTI DI QUESTO ESECUTIVO E DELLE CONTINUE POLEMICHE, SAREBBE OPPORTUNO FARE QUELLO CHE NON E’ STATO FATTO NEL 2012: DARE LA PAROLA AGLI ELETTORI PER CAPIRE SE CHI OGGI GOVERNA LA NOSTRA ISOLA E’ GRADITO
di Carmelo Raffa
Tristezza e profonda tristezza. Nulla di nuovo sulla scena politica siciliana ed il Governatore Rosario Crocetta continua imperterrito sulla sua strada e ci fa ricordare una storiella andreottiana degli anni ’90 pubblicata dall’Ansa e tutt’ora presente su internet:
“Era il 17 febbraio del 1991 quando Giulio Andreotti disse una delle frasi che rimase poi nella storia della politica italiana: Meglio tirare a campare che tirare le cuoia. Laffermazione di Andreotti fu raccolta dallinviato dellAnsa Amedeo La Mattina a Foligno in occasione della conclusione del convegno dei giovani amministratori Dc.
Andreotti pronunciò quelle parole in risposta a Ciriaco De Mita che aveva detto: E’ meglio andare alle elezioni anticipate che tirare a campare’.
‘Non mi pare che tiriamo a campare – disse Andreotti -. Tra l’ altro quella di De Mita è una bella frase d’effetto romanesca. Comunque è meglio tirare a campare che tirare le cuoia’.”
La satira di quel chiacchierato defunto personaggio certamente poco si addice all’attuale Governatore della Sicilia. Andreotti con le sue battute faceva ridere, mentre quando parla Crocetta molti siciliani piangono. Purtroppo dopo la sua ascesa al potere e passati due anni si è registrata forse la peggiore crisi economica e sociale registrata nella storia dell’Autonomia siciliana.
Non s’intravede nessuna prospettiva di sviluppo e nessuna iniziativa concreta per cercare di sbloccare la situazione e fare ripartire la ‘macchina’ della produttività.
Si parla solo di mafia e di antimafia ed in queste condizioni sono pochi e pazzi gli Imprenditori che si avvicinano alla nostra terra. Quello che sembrava l’unico elemento positivo del Crocetta-pensiero si è rivelato solo ed esclusivamente un boomerang che rischia, giorno dopo giorno, di fare sprofondare sempre di più la Sicilia.
Gli ultimi avvenimenti di casa PD Sicilia fanno presagire ulteriore pessimismo. Una profonda divisione poi seguita da una finta unità ed ancora dopo tra una forte polemica tra l’ex capogruppo all’Ars, Antonello Cracolici ed il fido renziano Davide Faraone.
Se nelle prossime ore si giungerà ad un compromesso finalizzato a continuare a galleggiare sarà la peggiore cosa per la Sicilia ed i siciliani.
A questo punto ci corre l’obbligo di ricordare ai renziani siciliani che il loro leader ha sempre preteso le primarie per scegliere i candidati e stranamente ciò non è avvenuto in Sicilia per la scelta del candidato di centrosinistra alla presidenza della Regione che due anni fa è stato incoronato con una manovra dei vertici dell’UDC prima e del PD dopo.
Ricordiamo, a tal proposito, che Crocetta è stato trascinato alla presidenza della Regione siciliana dalle profonde divisioni del centrodestra e che comunque non ha portato alcun valore aggiunto ai voti conseguiti dalla sua coalizione: le liste che lo hanno sostenuto – PD, Udc ed altri – hanno raggiunto il 32%; in pratica, la stessa percentuale raggiunta dal candidato Crocetta.
In questi ultimi mesi rileviamo un profondo malcontento da parte dei cittadini non solo nei confronti di Crocetta, ma dell’intera classe politica che continua a sostenerlo.
Ed allora cari amici e compagni del PD se ritenete che “bisogna continuare a campare per evitare di tirare le cuoia” mettetevi prima d’accordo tra di voi e con il Governatore su un progetto di Governo fino alla scadenza della legislatura e sottoponetelo al popolo sovrano delle primarie del centrosinistra per ottenere l’approvazione.
Solo così potrete dimostrare che le vostre scelte corrispondono alla reale volontà dei vostri elettori.