A Pisa gli studenti hanno occupato la torre pendente, a Catania si sono limitati a un'azione collettiva sull'autobus che porta dalla Cittadella universitaria al centro città. Occupata anche l'aula E di Fisica. Prevista una manifestazione in piazza per giorno 30
Sul Bus per non restare a piedi
L’Italia degli studenti protesta, anche a Catania. L’aula E di Fisica è occupata dalle 19 di giorno 23 novembre ed è diventata il punto di riferimento per la protesta studentesca cittadina.
Ma se a Pisa si occupa la torre pendente, a Catania è un bus, che dalla Cittadella universitaria porta al centro cittadino, il simbolo del movimento studentesco. “Ci lasciano in mezzo alla strada, e noi prendiamo l’autobus”, è lo slogan appeso stamattina, 25 novembre, su un bus AMT da una trentina studenti del collettivo di Fisica. Valentina, una delle studentesse aderenti alla protesta, parla di “applausi e approvazione per noi studenti da parte delle persone sul bus. Una mamma ci ha parlato della sua preoccupazione per la figlia studentessa, e il clima era di partecipazione”.
Una “gita”, partita alle 12e30 e conclusasi in via Etnea, nel momento in cui è arrivata ai quaranta manifestanti (trenta sul bus, gli altri sono andati a piedi) la notizia che la votazione del disegno di legge era slittata al 30 novembre. E proprio per giorno 30 è prevista una manifestazione in piazza, le cui modalità verranno decise stasera in un’assemblea; assemblea che farà seguito a quella di ieri a Giurisprudenza, nella quale sono intervenute parecchie centinaia di persone, mentre il corteo-fiaccolata successivo è stato, a detta dei manifestanti, “poco partecipato”.
L’occupazione dell’aula E va quindi avanti almeno fin al giorno 30, con “l’appoggio” dei docenti di Fisica, occupazione a cui aderiscono anche i collettivi di Medicina, Giurisprudenza, Scienze Politiche, un gruppo di studenti di Biologia e qualche studente di Ingegneria.