Sono questi i due stati d’animo strettamente legati ed espressi da Giovanni Mauro, neo-presidente del Consorzio, e Franco Antoci, presidente della Provincia di Ragusa.
La decisione del rettore Recca di non includere i primi anni dei corsi di laurea ragusani nel Manifesto degli Studi dell’a.a. 2009/2010 si è manifestata come un pesantissimo macigno telematico. Telematico sì, perché gli stessi vertici del Consorzio non hanno ricevuto dall’Ateneo né una telefonata, né una circolare che li avvisasse della decisione del Rettore, sancita dallapparizione su internet del Manifesto degli Studi a.a. 2009/2010.
Il presidente Mauro ripercorre le tappe recenti dell’affaire università a Ragusa.
29 maggio: i vertici dell’Ateneo e del Consorzio si incontrano in un clima che Mauro non esita a definire ‘molto cordiale’. Nel corso di questa riunione viene firmato da entrambe le parti un documento con cui il Consorzio si impegna in una duplice direzione: garantisce il pagamento ‘entro breve termine’ della somma di 1,5 milioni di Euro, saldando in questo modo tutti i debiti al 31 maggio, e si impegna a fornire garanzie adeguate che permettano di instaurare trattative in vista di una rinegoziazione delle convenzioni per il futuro.
1 giugno: iniziano le procedure per il mandato di pagamento che parte dalla Banca Agricola Popolare di Ragusa giorno 3 giugno. Allo stesso tempo la Bapr garantisce a nome del Consorzio circa gli impegni futuri di pagamento.
4 giugno: l’Ateneo incassa il versamento di 1,5 milioni di euro.
Nello stesso giorno, giunge notizia della revoca della riunione del Senato Accademico, già convocato per il giorno successivo, venerdì 5 giugno, senza che si abbia notizia di una convocazione successiva.
8 giugno: su www.unict.it viene pubblicato il Manifesto degli Studi che non contempla l’attivazione dei primi anni di nessun corso di laurea triennale o specialistica delle quattro facoltà esistenti a Ragusa.
Tutto ciò accade, ribadisce Mauro, in spregio ai documenti firmati dal rettore Antonino Recca.
Il Consorzio si aspetta ancora delle spiegazioni e una rettifica da parte del Rettore. D’altronde, c’è tempo fino al 15 giugno per modificare il Manifesto degli Studi.
Nel frattempo, i vertici hanno annunciato che adiranno le vie legali in sede civile, amministrativa, contabile e penale, per far fronte a quella che a tutt’oggi appare al Consorzio come una rescissione unilaterale e immotivata.
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