Dopo il liceo scientifico Cannizzaro, che la scorsa settimana aveva aperto la stagione delle occupazioni, altre quattro scuole hanno scelto questa forma di protesta. Porte sbarrate al Nautico, al Garibaldi, al Mario Rutelli e al tecnico Vittorio Emanuele III. In programma seminari e dibattiti e il 20 prevista una manifestazione a piazza Politeama
Studenti contro la Buona Scuola Cinque istituti occupati in città
Sale a cinque il numero delle scuole occupate a Palermo. Dopo il liceo scientifico Cannizzaro, che la scorsa settimana aveva aperto la stagione delle occupazioni, altre quattro scuole hanno scelto questa forma di protesta. Porte sbarrate al Nautico, al liceo Garibaldi, all’istituto superiore statale Mario Rutelli e all’istituto tecnico Vittorio Emanuele III. «Moltissime scuole in questi giorni sono in stato di agitazione, ogni scuola che di giorno in giorno occupa rafforza l’effetto della nostra protesta contro la Buona Scuola» dicono i ragazzi del Rutelli. E per mantenere «l’occupazione viva» gli studenti stanno già pensando a un calendario di seminari. «Non occupiamo perché vogliamo allungare le vacanze – dicono -, per noi la pratica dell’occupazione consente agli studenti di diventare «realmente protagonisti della gestione della propria scuola». Un’occasione per «viverla anche in modo differente» rispetto al resto dell’anno, seguendo seminari su temi sociali e di attualità.
Occupazioni, assemblee e non solo. Contro la riforma targata Renzi-Giannini, gli studenti di Palermo hanno anche lanciato nei giorni scorsi una mobilitazione. Con uno slogan che non lascia spazio all’immaginazione: «Noi non lavoriamo gratis». L’appuntamento è il prossimo il 20 novembre, alle 9 a Piazza Politeama. Gli studenti del Rutelli aspettano ancora di aver assegnata la succursale. Un plesso completamente nuovo che da mesi, però, è chiuso, nonostante le pressioni degli studenti, che aggiungono, così, ai motivi dell’occupazione anche le mancate risposte sulla succursale.
Gli studenti del Vittorio Emanuele III, invece, venerdì scorso avevano dichiarato lo stato di assemblea permanente e oggi hanno deciso di occupare la scuola. «Anche noi come istituto tecnico ci sentiamo profondamente colpiti dalla riforma della Buona Scuola – dicono i ragazzi -. Con gli stage e i tirocini non retribuiti i più penalizzati saremo proprio noi studenti che di fatto ci ritroveremo a lavorare gratis per grandi aziende private».