Giuseppe vive fuori Catania ma, tornato per le ferie, ha scoperto del nuovo metodo di sosta notturna nel centro storico grazie a una multa. Pochi giorni dopo, però, a questa novità si aggiunge la pratica dei parcheggiatori illegali che, anziché scomparire, si sono inventati un nuovo modo per aggirare le regole del Comune
Strisce blu notturne, un cittadino dalla multa al pizzo «I posteggiatori abusivi adesso riciclano i biglietti»
Un’innovazione utile a contrastare il fenomeno dei posteggiatori abusivi. L’amministrazione comunale di Catania ha così promosso, presentato e difeso – a seguito degli atti di vandalismo di cui sono stati oggetto alcuni parcometri – la sosta notturna a pagamento, gestita da Sostare, da qualche giorno attiva per le vie del centro storico catanese. La testimonianza diretta di un cittadino catanese, ritornato in città per godersi le vacanze natalizie, aggiunge però un indizio che stona con le buone intenzioni espresse finora dal Comune. Sembrerebbe infatti che gli abusivi abbiano presto adattato il proprio modo di fare affari alle nuove condizioni di lavoro.
«La notte di Capodanno decido con i miei amici di passare la serata nella zona del centro», comincia a raccontare Giuseppe. «Sono le 21.30 e parcheggio la mia auto sulle strisce blu di via Giovanni Di Prima. Stavolta, però, mi reco al parcometro Sostare più vicino». Lo stavolta ha un perché: «Quella sera avevo ancora in auto la multa di 27,50 euro ricevuta qualche giorno prima, appena tornano in città per le ferie, a causa di un evidente difetto di comunicazione del Comune». Un caso già denunciato da diversi altri automobilisti ma fin qua, a eccezione della multa presa, tutto nella norma.
«Tornato in macchina, vengo avvicinato da due personaggi che si premurano di informarmi della novità strisce blu notturne e della tariffa da pagare – continua Giuseppe -. Non è difficile immaginare che siano parcheggiatori abusivi ma, con la tariffa notturna, la sosta non dovrebbe più essere in mano agli abusivi. Faccio questo ragionamento, mostro loro il tagliando, lo lascio sul cruscotto, esco dalla macchina, la chiudo. Vado via convinto di aver sbrigato la questione evitando, almeno stavolta, la richiesta del solito pizzo da parcheggio». Ma non è finita così.
Quando, verso mezzanotte, Giuseppe torna alla macchina, nota la presenza di una delle due persone che lo avevano avvicinato prima. «Anche lui nota la mia e inizia a seguirmi. Prima di arrivare in macchina, s’avvicina e inizia a chiedermi di cedergli il tagliando di sosta». Facile capire il perché. Il biglietto ha ancora circa tre ore di validità e, comunque, sempre il valore di due euro. A differenza della fascia giornaliera, infatti, quella per la sosta notturna non viene pagata a ore. Il biglietto di Giuseppe è quindi riutilizzabile e soprattutto rivendibile a prezzo pieno. Una tecnica sicura in presenza di tagliandi di sosta scollegati dal numero di targa del veicolo per cui sono stati originariamente acquistati.
«Le richieste di quello che è ormai chiaro essere un parcheggiatore abusivo in cerca d’affari aumentano d’insistenza man mano che m’avvicino alla mia auto. Quando capisce che non ho alcuna intenzione di cedergli il tagliando, con toni più accesi inizia a chiedermi il solito pizzo – continua il racconto il cittadino -. Stavolta non per il parcheggio, ma per il servizio informazioni sulle strisce blu notturne che ritiene di avermi offerto, che mi avrebbe allertato sulla possibilità di beccare una multa. Un’altra per quel che mi riguarda». La vicenda finisce così: «Entro in macchina, mi chiudo dentro, accendo il motore e questo inizia a bussare sul finestrino mentre sono in manovra. Temo anche faccia la sceneggiata di venire investito, ma riesco a venir fuori dal parcheggio – conclude Giuseppe -. Guardo lo specchietto e noto che mi insegue. Dura qualche metro, poi io accelero e lui desiste».