«La più vasta operazione contro la pirateria audiovisiva in ambito internazionale». Con 89 perquisizioni nei confronti di 102 persone in sette paesi del mondo – tra cui oltre 40 città italiane – che hanno coinvolto forze di polizia straniere e il coordinamento di Eurojust ed Europol. Sono solo alcuni dei numeri dell’operazione di oggi disposta […]
Foto di Mohamed Hassan
Streaming illegale, sequestrati 2500 canali e server. Il giro da oltre 250 milioni di euro al mese gestito da catanesi e olandesi
«La più vasta operazione contro la pirateria audiovisiva in ambito internazionale». Con 89 perquisizioni nei confronti di 102 persone in sette paesi del mondo – tra cui oltre 40 città italiane – che hanno coinvolto forze di polizia straniere e il coordinamento di Eurojust ed Europol. Sono solo alcuni dei numeri dell’operazione di oggi disposta dalla procura di Catania per smantellare un’estesa rete informatica che forniva servizi illegali a oltre 22 milioni di utenti nel mondo, rivendendo i contenuti coperti dai diritti televisivi di piattaforme come Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime, Netflix, Paramount, Disney+. Ad aver ideato e gestito la rete che avrebbe fruttato oltre 250 milioni di euro mensili sarebbero cittadini catanesi e olandesi, con la partecipazione di numerosi altri indagati, sia italiani che stranieri, attraverso infrastrutture informatiche disseminate in tutto il mondo.
Durante le perquisizioni, che hanno coinvolto 270 agenti di polizia, sono stati sequestrati oltre 2500 canali illegali e server che gestivano la maggior parte dei segnali illeciti in Europa. Più di 40 le città italiane coinvolte: Catania, Napoli, Bari, Palermo, Messina, Siracusa, Agrigento, Lecce, Taranto, Foggia, Brindisi, Frosinone, Roma, Latina, Cosenza, Salerno, Avellino, Caserta, Matera, Mantova, Milano, Monza-Brianza, Brescia, Torino, Alessandria, Firenze, Massa Carrara, Siena, Livorno, Pisa, Lucca, Reggio Emilia, Ferrara, Bologna, Rimini, Sud-Sardegna, Treviso, Genova, Chieti, Perugia, Macerata. Quattordici controlli sono invece stati effettuati Regno Unito, Olanda, Svezia, Svizzera, Romania, Croazia e Cina. In particolare, il lavoro di squadra internazionale ha permesso alla polizia croata di eseguire undici ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti indagati.