La città si è svegliata, pronta ad affrontare questo venticinquesimo anniversario, accompagnata dal calore dei giovani che poco dopo le 9,30 hanno iniziato il loro cammino verso l'aula bunker , il luogo dove venne celebrato il 10 febbraio del 1986 il Maxi processo a Cosa nostra
Strage di Capaci, nave della legalità arriva al porto Iniziano le celebrazioni per il 25esimo anniversario
È attraccata alle 8.20 al porto di Palermo la Nave della Legalità con a bordo mille studenti provenienti dalle diverse città italiane. Ad accompagnarli nel lungo viaggio iniziato ieri dal porto di Civitavecchia, la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, il presidente del Senato, Pietro Grasso e il Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti.
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Un lungo applauso alle forze dell’ordine da parte dei tanti studenti palermitani e della provincia insieme agli scout Base 2 di Acqua dei Corsari, ha accompagnato l’apertura del portellone sotto la grande foto dei giudici Falcone e Borsellino. Al grido Palermo è nostra e non di Cosa nostra è iniziata ufficialmente questa lunga giornata definita di festa, soprattutto dai giovani, che non intendono viverla come un momento semplicemente commemorativo.
«Sono a Palermo per sconfiggere la mafia, ci credo e oggi voglio vivere un giorno di festa – racconta Ludovica Fortunato, studentessa dell’istituto Goffredo Petrassi – è stato un viaggio lungo ma pieno di gioia». Accompagnati da striscioni e slogan arrivano i ragazzi di una scuola di Martina Franca in provincia di Taranto. «Sono felice di essere arrivata qui, è la prima volta che partecipo a questa giornata, racconta Federica, studentessa della scuola Giovanni XXIII – anche se vado alle elementari e sono piccola, credo davvero che la mafia si possa battere, ma solo se stiamo uniti».
Dopo essersi posizionati sotto il palco allestito per le autorità, sulla banchina laterale al punto di attracco, i tanti ragazzi hanno intonato l’inno di Mameli e assistito allo spettacolo del lancio dei palloncini tricolore che hanno invaso il cielo azzurro e cornice di una giornata dalla temperatura ormai estiva. L’entusiasmo e la valenza di esserci è stato testimoniato da Chiara Pasquini alunna della Scuola di Scienze umane di Roma: «Ho accettato di partecipare a questa esperienza perché ci credo e non per dovere, sottolinea, e credo anche che la mafia, come diceva il giudice Falcone, come tutte le cose ha un inizio e avrà una fine».
Non solo studenti del centro Italia, a sbarcare in città anche quelli di un liceo torinese. «Non è una cosa che capita tutti i giorni, è la prima volta che vengo e ringrazio gli insegnati che ci hanno dato questa possibilità – spiega la giovane del liceo Regina Margherita – adesso con i nostri occhi possiamo vedere luoghi simbolo della lotta alla mafia e soprattutto quei luoghi conosciuti e vissuti dai giudici Falcone e Borsellino».
Ma ad accogliere con un grande Benvenuti scandito a voce ma anche da alcune lettere colorate tenute dalle mani di tanti bambini, anche i ragazzi che sono arrivati a Palermo a bordo di pullman e che nonostante il viaggio estenuante hanno sfoggiato i migliori sorrisi. «È un bel momento, è davvero un colpo d’occhio vedere tanti giovani- sottolinea Claudia Cutturelli, studentessa del liceo classico Federico Frezzi – io vengo da Foligno e non mi aspettavo di vivere emozioni così forti, avevo vissuto questa giornata solo attraverso le immagini televisive, ora sono qui e credo che tutti insieme possiamo sconfiggere la mafia».
A pochi passi dalla nave c’è una scuola elementare di Bolzano, arrivata nella tarda serata di ieri e pronta dalle 7 del mattino a aspettare l’arrivo della Splendid. «Non voglio che si dimentichi quello che è successo ai giudici Falcone e Borsellino ma anche ai tanti poliziotti – racconta uno studente di dieci anni – da sempre abbiamo parlato di legalità a scuola, ma partecipare a questa giornata ha qualcosa di incredibile».
La città si è svegliata, pronta ad affrontare questo venticinquesimo anniversario, accompagnata dal calore dei giovani che poco dopo le 9,30 hanno iniziato il loro cammino verso l’aula bunker , il luogo dove venne celebrato il 10 febbraio del 1986 il Maxi processo a Cosa nostra.