Strade provinciali, una manifestazione a Corleone «Qui ci vorrebbe un commissario, come in Liguria»

«Ci vorrebbe una gestione commissariale degli interventi, come avvenuto recentemente con l’alluvione in Liguria. Con la gestione ordinaria non si va molto lontano». Salvatore Schillaci è assessore ai Lavori Pubblici e al Patrimonio del Comune di Corleone. Conosce bene, insomma, la macchina amministrativa. Ma se spinge a evocare quella che anche per lui significherebbe una sottrazione di poteri vuol dire che il problema è grave. E il problema, ancora una volta, è la pietosa condizione delle strade provinciali. «Si pensi alla sp4 e alla sp2 – spiega – i cui finanziamenti sono pronti da cinque anni. Se poi la provincia ci mette tre anni soltanto per fare le indagini geognostiche, allora non si può pensare di andare avanti attraverso una gestione ordinaria. Non possiamo più permetterci tempi morti»

Da quasi un mese attorno all’annoso problema delle provinciali c’è una maggiore attenzione. Merito anche del neonato comitato di cittadini Vogliamo la strada Corleone-Partinico. Il 27 novembre si è tenuto a Corleone il secondo incontro, organizzato sempre dal comitato che rivendica un collegamento dignitoso con Partinico (che in realtà è il capolinea di una lunga serie di paesi che vengono toccati dalla sp4 e dalla sp2). E dall’appuntamento di giovedì è venuta fuori l’idea di una manifestazione, che si terrà la mattina del 9 dicembre a Corleone: hanno già annunciato la propria presenza i sindaci del comprensorio, i sindacati e molti cittadini. «Le nostre fasce tricolori non valgono niente se dietro non ci sono le persone – dice Pippo Palmeri, sindaco di Roccamena – Per noi Corleone è il centro, dove ci sono servizi essenziali per l’interno come l’ospedale e l’Inps. Il nostro Comune ha le due bretelle che arrivano allo scorrimento veloce che sono finanziate, ma per noi è più importante Corleone che Palermo. Anche i nostri studenti vengono a studiare qui». La protesta sulle condizioni delle strade provinciali si sta dunque allargando a macchia d’olio, come testimonia la nascita di un comitato simile a San Giuseppe Jato.

«Vogliamo denunciare una situazione non più tollerabile – spiega ancora Palmeri – Per andare da Roccamena a Corleone (appena 18,7 chilometri, ndr) ci vuole più tempo che andando a Palermo tramite lo scorrimento veloce (in questo caso i chilometri di distanza sono 57,7 chilometri, ndr). E se pensiamo che il 118 preferisce comunque andare a Corleone, con la condizione della provinciale c’è il rischio che un infartuato muoia sull’ambulanza». Viene da chiedersi quali sono i rapporti che i primi cittadini riescono a portare avanti con l’area metropolitana, che appare sempre più distante. «I rapporti sono buoni – dice il sindaco di Roccamena – ma il problema è che qualcuno ha deciso di eliminare le province che erano una struttura intermedia che comunque sapeva dare risposte. Adesso invece non ci sono interlocutori, e i pochi con cui parliamo hanno le mani legate. Quel che è più positivo al momento è la sintonia tra le varie forze politiche a tutela del territorio. Tranne i rivoluzionari dai tastiera, finora non si sono visti».

Il riferimento piccato al M5s è in parte smentito dal comitato, che conferma invece i contatti avuti con alcuni esponenti locali. Pippo Cardella, tra i promotori del comitato, aggiunge che «la manifestazione è l’inizio di un percorso che darà forza ai sindaci, perché da soli non ce la fanno». Senza una costante pressione popolare, insomma, il rischio è che si mantenga lo status quo. E che il territorio venga ancora una volta marginalizzato. Perché se da una parte la commissione nazionale Antimafia, giunta giovedì a Corleone, afferma che «la mafia qui è certamente più debole rispetto al passato», è altrettanto vero che senza efficaci alternative il rischio è che gli sforzi antimafia vengano vanificati.

«Abbiamo sin da subito appoggiato l’iniziativa del comitato – afferma l’assessore Schillaci -, che anzi ci dà ulteriore forza per premere sugli enti coinvolti. Qualcosa si muove, ma con molta lentezza. Sulla sp4 e sulla sp2 ad esempio a breve ci saranno i progetti esecutivi. Ma si tratta comunque di piccoli interventi: tutti i 17 chilometri necessitano di un lavoro complessivo. La viabilità è il primo fattore col quale uscire fuori dall’isolamento, e anche attraverso delle buone strade si può combattere il fenomeno mafioso. Perché Cosa nostra non si combatte solo con le parole ma anche portando lo sviluppo nel territorio. E senza una rete viaria adeguata ciò non può accadere. Il risultato è che i paesi invecchiano sempre di più, i giovani se ne vanno, le imprese non vengono». 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]