L'esperimento voluto da Legambiente non piace a tutti. Ed è così che la via finisce tra due fuochi: tra chi la considera una questione di civiltà e chi, al contrario, contesta l'operato di «un'amministrazione che manca di progettualità», sostiene Giuseppe Indorato
Strada scolastica alla Cavour: residenti a favore e contro Il faccia a faccia con gli assessori Trantino e Arcidiacono
Che la realizzazione della strada scolastica in via Carbone non piaccia proprio a tutti è un dato. C’è chi, come alcuni genitori, vuole scongiurarne la paventata chiusura e chi invece prediligerebbe un piano alternativo. C’è chi, come Legambiente, considera il mantenimento della strada scolastica davanti alla scuola statale Cavour «una conquista di civiltà» e chi, come parte dei residenti, pensa che metta a rischio la sicurezza degli stessi studenti nonché la viabilità di una zona, come quella di Largo dei Vespri, già di per sé dagli spazi ridotti. Per questi motivi, ieri pomeriggio, l’amministrazione comunale rappresentata dagli assessori al ramo Enrico Trantino e Pippo Arcidiacono, insieme agli attivisti di Legambiente, è tornata nella via sotto l’occhio del ciclone per incontrare i cittadini. Anche sull’incontro, però, le posizioni divergono.
«Siamo contenti che la realizzazione sia stata difesa così strenuamente – commenta a MeridioNews la presidente di Legambiente Catania Viola Sorbello – in un incontro in cui gli assessori hanno preso atto della volontà dei più». Posizione diversa, quella del comitato dei residenti, che pare essere sul piede di guerra. «L’amministrazione ha pensato di fare una passerella con un’approssimazione progettuale che sconcerta», è la posizione di Giuseppe Indorato in rappresentanza del comitato. Dopo avere esposto alcune criticità, «senza che siano mai state prese in considerazione dall’amministrazione», sottolinea Indorato, il comitato si costituirà ufficialmente sabato pomeriggio in occasione di una riunione che, a sentire lo stesso comitato, sarà propedeutica ad avviare ulteriori azioni affinché le doglianze non rimangano solo sulla carta. «Quello di ieri non è stato un incontro ma uno sfogatoio male articolato – lo definisce Indorato – a cui, peraltro, si è sottratta la dirigenza scolastica».
«Si è scelto di chiudere completamente un tratto viario fondamentale – prosegue -, nella logica tipica ambientalista: “Io chiudo, punto e basta“». Per il comitato però, «la crescita di una città deve essere valutata e ponderata rispetto al contesto e agli effetti, qui su via Redentore gli spazi sono risicati e la concentrazione di ragazzi non aiuta in questo senso». L’apertura della strada scolastica è stata giustificata anche con la considerazione per la quale al meno traffico in circolazione corrisponderebbero meno emissioni di co2. «La chiusura della via al traffico veicolare non contribuisce minimamente alla riduzione delle emissioni – sostiene Indorato – perché i ragazzi vengono comunque accompagnati in macchina».
A fare storcere il naso ai residenti, oltre alle condizioni di viabilità è il venir meno di posti disponibili per il parcheggio. «C’è una limitazione profonda perché sono venuti meno cento stalli e in un’area così ridotta è un dramma». Ma la preoccupazione più grande è data dai percorsi in sicurezza. «Come intendono veicolare i passaggi chiusi in sicurezza – si chiede Indorato -, se il problema è l’accesso degli studenti, la chiusura potrebbe essere disposta solo per l’ingresso e l’uscita da scuola», è la proposta del comitato. Sollecitazioni che pare non abbiano trovato alcuna risposta. «Servirebbe una pianificazione e una concertazione che per il momento non c’è mai stata», conclude Indorato. Intanto l’amministrazione sarebbe pronta a una nuova convocazione delle parti in causa, coinvolgendo ancora una volta la commissione Viabilità.