La procura di Catania ha aperto un fascicolo e il nucleo operativo dei carabinieri di Acireale ha fatto un sopralluogo nella cantina di casa mentre le ruspe hanno scavato in giardino. Sono in corso accertamenti su resti di ossa di natura ignota e altri reperti
Storia di Agata Scuto, la 22enne scomparsa da otto anni L’ex convivente della madre ora è indagato per omicidio
«Agata non è scomparsa, le è successo qualcosa tra le mura di casa, da lì non è mai uscita. Guardate in cantina». È da questa segnalazione anonima arrivata alla trasmissione televisiva Chi l’ha visto? che riparte la storia di Agata Scuto. La 22enne invalida scomparsa otto anni fa dalla casa di Acireale in cui viveva con la madre e i fratelli. In tutti questi anni, la famiglia ha continuato a percepire la pensione di invalidità. Adesso che la procura di Catania ha aperto un fascicolo per omicidio e iscritto nel registro degli indagati Rosario Palermo – l’ex compagno convivente di Mariella, la madre di Agata – la cantina è stata controllata a fondo e le ruspe dei carabinieri hanno scavato nel giardino di casa.
La scorsa settimana, la sezione operativa dei Nor della compagnia dei carabinieri di Acireale ha messo sotto sequestro l’intera area davanti all’abitazione. Nel seminterrato non è stato trovato nulla; nel corso delle ricerche in giardino, sottoterra, sono state scoperte non solo quattro buste di plastica con un totale di 68 frammenti ossei verosimilmente di animali, ma anche un altro sacchetto con cinque resti di ossa di natura ignota su cui sono in corso gli accertamenti da parte dell’istituto di Medicina legale di Catania; una busta di plastica con dentro con due sottoscarpe, una suola di scarpa e un oggetto cavo di forma cilindrica e, infine, un altro sacchetto contenente un lembo di stoffa di colore rosso di forma rettangolare lungo 19,5 centimetri e largo 1,5 centimetri. La procura ha convalidato il sequestro dell’area ritenendo che «si tratta di cose pertinenti al reato per cui si procede (l’omicidio, ndr) che necessitano di accertamenti tecnici al fine di stabilirne la provenienza».
Verifiche che potrebbero essere fondamentali per fare luce su quanto accaduto ad Agata. La mattina della scomparsa, il 4 giugno del 2012, una vicina di casa ha raccontato di avere visto la ragazza uscire di casa e di avere notato la macchina di Rosario Palermo – per tutti Saro – parcheggiata poco distante. Lui, invece, ha sempre dichiarato di non essere mai stato da quelle parti quel giorno. Ed è anche per questo che i magistrati nei giorni scorsi hanno ascoltato la versione di un uomo con cui Palermo ha detto di avere trascorso del tempo a raccogliere asparagi selvatici e lumache.
Palermo, inoltre, è l’unica persona a raccontare di avere visto Agata dieci-quindici giorni dopo la scomparsa insieme a un ragazzo biondo in giro per la cittadina acese. Ed è sempre lui ad avere parlato di un episodio in cui la giovane si sarebbe seduta nel letto accanto a lui e gli avrebbe detto: «Perché non lasci mia madre e ti fidanzi con me?». L’uomo, insomma, ha lasciato intendere che la giovane si fosse innamorata di lui. Una tesi che ha contribuito, sin dall’inizio, a parlare della scomparsa di Agata nei termini di un allontanamento volontario.
Qualche sospetto pare averlo avuto anche Mariella leggendo sul diario della figlia la frase “mamma cornuta“. L’ipotesi della donna è che la figlia possa essere rimasta incinta. Sarebbe stata lei a confidarle di un ritardo del ciclo mestruale nei due mesi prima della scomparsa. I familiari dopo avere presentato una denuncia di scomparsa l’hanno ritirata e, per anni, hanno continuato regolarmente a riscuotere la pensione di invalidità della ragazza (280 euro al mese). Agata, tra l’altro, prima di scomparire aveva anche ricevuto dall’Inps degli arretrati per un totale di 13mila euro.