Stop agli scrutini “contro la mattanza”

«È necessario far capire che la scuola non si chiude in tranquillità e dare un grosso segnale politico». È quanto detto durante la conferenza stampa organizzata dai COBAS Scuola di Catania, allo scopo di spiegare i motivi dello sciopero nazionale, indetto da giorno 7 fino al 15 giugno, che vede il blocco degli scrutini di fine anno scolastico in tutte le regioni italiane. Organizzato con un calendario differenziato per ogni regione (in Sicilia è previsto per oggi e domani), lo sciopero vede schierati in prima linea docenti e personale ATA, i primi ad essere colpiti, oltre che dalla riforma Gelmini, dal D.L. che anticipa la finanziaria, definita, per le conseguenze che porterà, una vera “macelleria sociale”.

Oltre 41.000 i posti di lavoro in ballo a livello nazionale, di cui 1.100 solo a Catania, oltre al blocco triennale dei contratti e dello scatto di anzianità, che influirà notevolmente anche su TFR e pensione dei lavoratori. Non pochi i disagi che nasceranno all’interno delle scuole. Un esempio? La figura della maestra unica che si ritroverà a dover gestire classi numerosissime che consentiranno, per tale motivo, attività di ricerca più ristrette. Situazione critica anche per le scuole superiori, che vedranno una riduzione di quattro ore settimanali dei laboratori. A subire i tagli sarà anche l’organico degli insegnanti di sostegno che, secondo una normativa vigente, non dovrà superare il numero dell’anno precedente.

«Questo è il massacro della scuola in nome del “Dio risparmio”» – dichiara Teresa Modafferi, coordinatrice provinciale dei COBAS Scuola – «Siamo oltretutto impossibilitati ad intensificare la lotta a causa di una legge che vieta ai docenti di portare avanti uno sciopero per più di due giorni. Questa norma “antisciopero” (legge 146 del ’90) è nata da un accordo tra Governo e sindacato, e ci impedisce di mettere in atto una manifestazione più significativa a causa delle sanzioni pecuniarie previste. Nonostante tutto le adesioni alla protesta sono già numerosissime: Emilia Romagna, Calabria, Marche, Puglia e Veneto hanno risposto positivamente. Grazie alle adesioni dei docenti, ed alle loro segnalazioni, abbiamo scoperto molte irregolarità all’interno delle scuole, come ad esempio l’utilizzo degli insegnanti di sostegno per le supplenze o, peggio ancora, la divisione degli studenti per classi diverse per coprire l’assenza del supplente, oppure presidi “fuorilegge” che per aggirare il problema anticipano gli scrutini. Questo è un segnale di sensibilizzazione importante e per questo chiediamo, non che si partecipi in numerosi, ma che si blocchino il maggior numero di scrutini. Basta un singolo docente a scioperare per far venir meno il Collegio perfetto necessario. Chi non ha la possibilità di partecipare allo sciopero ha già sottoscritto una cassa di resistenza a sostegno di questa lotta. Noi comunque porteremo avanti lo sciopero e le proteste, che riprenderanno a settembre».

Segnali di adesione anche da parte delle famiglie. A Roma, i genitori degli studenti di alcuni istituti, per protesta contro la riforma e i tagli, si sono esposti in mutande su un ponte. A Calenzano, in provincia di Firenze, padri e madri hanno appeso lungo il recinto della scuola elementare dei propri figli i grembiulini, in segno di protesta. In Emilia Romagna, invece, in un istituto superiore, è stato proibito categoricamente, attraverso una circolare, di denigrare la figura del Ministro Gelmini con parole offensive.

I sindacati confederali, in base a quanto riferiscono i membri Cobas, da parte loro, sembrano non aver preso parte all’organizzazione dello sciopero. Al contrario, secondo quanto denunciano i coordinatori Cobas Scuola, il segretario nazionale della FLC-Cgil Mimmo Pantaleo avrebbe inviato una lettera alle proprie sedi, attaccando frontalmente lo sciopero degli scrutini. Forte invece è l’appoggio del CPS (Coordinamento Precari Scuola) rappresentato, durante la conferenza stampa, da Lorenzo Giustalisi che dichiara: «Questa è un iniziativa importante nella lotta contro la distruzione della scuola pubblica. Siamo vicini agli organizzatori e a chi partecipa allo sciopero».

Le altre regioni a bloccare gli scrutini sono state la Sardegna e la Puglia, dall’11 al 12 giugno. A tutte le restanti, compresa la Sicilia, toccherà il 14 e il 15 giugno. Oggi a Catania è previsto un concentramento di fronte al Liceo scientifico “E. Boggio Lera”, una della scuole catanesi dove si prevede una massiccia adesione ed, in seguito, alle 11.00 in piazza Duomo, un incontro con la stampa promosso dai COBAS insieme ai sindacati di base (USB, USI-AIT, ORSA, SLAICOBAS S.C.). Cosa succederà dopo i due giorni di sciopero verrà deciso insieme al movimento dei precari, ai docenti ed al personale ATA che hanno partecipato.

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Oggi a Catania l'iniziativa dello sciopero degli scrutini di docenti e personale Ata contro la manovra finanziaria che metterà in ginocchio la scuola pubblica, tagliando migliaia di posti di lavoro. In una conferenza stampa i COBAS Scuola hanno spiegato le ragioni della loro lotta e chiesto l’adesione di tutti. Oggi presidio davanti al Boggio Lera

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]