Stagione estiva, ripartono i Caffè concerto Graziano: «Ma i problemi restano gli stessi»

Con ritardo e tra le difficoltà ripartono i Caffè concerto a Catania. Cioè la possibilità per i gestori di pub e ristoranti del centro storico di organizzare eventi serali di musica live all’aperto durante la stagione estiva. L’accordo è arrivato dopo numerose riunioni tra l’assessore allo Sviluppo economico Angela Mazzola e le associazioni di categoria Fipe Confcommercio, rappresentata dal presidente Dario Pistorio, Luigi Savoca e Massimo Magrì, e Cidec, nelle persone di Roberto Tudisco e Elena Malafarina. «Finalmente – commenta Andrea Graziano, proprietario dei locali Il Sale e Fud in via Santa Filomena e vicepresidente dell’associazione dei ristoratori Catania Al Centro – Da più di 20 giorni chiamo in Comune per sapere quando inizierà la stagione, ma nessuno sa niente di una cosa che è sempre uguale da 15 anni».

«Il ritorno dei caffè concerto – spiega Dario Pistorio – era l’obiettivo dei ristoratori per rianimare il centro storico e creare offerte adatte alle famiglie, oltre che ai giovani. Dobbiamo creare una movida che vada bene per tutti». Residenti inclusi. Le regole orarie rimangono le stesse degli altri anni: sarà possibile montare i tavolini fuori e dare il via ai concerti a partire dalle 20 di ogni sera. Una decisione che non piace proprio a tutti: «A Catania ci sono centinaia di turisti stranieri che vogliono mangiare alle 18.30-19, ma noi non possiamo ancora mettere i tavolini fuori». In compenso da quest’anno sarà possibile suonare anche all’aperto con l’amplificazione: nel rispetto delle leggi nazionali sui decibel permessi e fino a mezzanotte nei giorni feriali, mezzanotte e mezza durante il weekend. Con l’esclusione di trombe e percussioni. I tavolini fuori invece andranno smontati come sempre alle 2 di notte, con mezzora di tolleranza.

L’altra novità riguarda poi il contrasto alla pubblicità di prodotti alcolici a basso costo. Attraverso la firma di un protocollo d’intesa tra l’amministrazione comunale e le organizzazioni sindacali, i ristoratori dovrebbero impegnarsi a eliminare tutti i cartelli di drink alcolici a un euro tanto diffusi nei pub etnei. «E’ una cosa per cui lottiamo da anni – spiega Graziano – Noi di via Santa Filomena evitiamo da sempre di servire birra ai 16enni, mentre in centro si danno loro anche gli shottini. Ma, nonostante le segnalazioni, non è mai stato fatto un controllo. Evidentemente ci sono interessi che fanno sì che i locali continuino con questa somministrazione selvaggia e intere zone come piazza Teatro Massimo diventino invivibili». «L’assessore Mazzola ci ha garantito più controlli e sanzioni per chi espone cartelli con alcolici a basso costo», garantisce Savoca di Confcommercio.

Il terzo punto previsto per la nuova stagione estiva riguarda la sicurezza. Con la richiesta, anche in questo caso, di maggiori controlli da parte del Comune e delle forze dell’ordine. Un problema che riguarda anche e soprattutto la sosta delle auto, sempre più insostenibile. «Via Santa Filomena è di fatto un parcheggio, giorno e notte. Eppure l’assessore ha scoperto solo pochi giorni fa che è zona pedonale – racconta Graziano – Noi lo sapevamo giusto da una decina d’anni». «All’amministrazione comunale – afferma Roberto Tudisco – chiediamo di accelerare l’apertura di due siti da adibire a parcheggi nella zona degli Archi della Marina e in piazza Carlo Alberto».

Qualche passo avanti che però si scontra con i tempi della burocrazia. L’assessore Mazzola ha fatto sapere che le richieste di autorizzazione per aderire ai Caffè concerto potranno essere inviate a Comune a partire dalla prossima settimana. Ma niente si sa sui tempi di evasione delle domande. «Non solo quest’anno siamo già in ritardo, ma soprattutto non si tiene conto che a Catania si potrebbe lavorare fuori dieci mesi all’anno», commenta Graziano. Un problema che non si limiterebbe alla stagione estiva. «Ogni anno rinnoviamo l’autorizzazione per tenere alcuni tavoli fuori – continua – La risposta arriva solo a fine gennaio o febbraio, eppure noi paghiamo 12 mesi pieni». Tutti punti che l’assessore Mazzola si è sempre impegnata pubblicamente a risolvere. «L’ufficio Attività produttive dovrebbe aiutare gli imprenditori ma non è così – conclude il vicepresidente di Catania Al Centro – Al momento, rispetto a tempo fa e alle amministrazioni precedenti, non è cambiato molto».

Claudia Campese

Giornalista Professionista dal 2011.

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