Stabilizzazioni, governo in ritardo

Una nuova ‘tegola’ potrebbe abbattersi già da domani sul governo regionale. A dare fuoco alle polveri di una nuova protesta potrebbero essere 750 lavoratori precari che prestano servizio presso gli uffici della Regione. Si tratta di personale qualificato che si occupa e si preoccupa di servizi delicatissimi per la vita civile della Sicilia: addetti al monitoraggio del livello delle acque, tecnici che si occupano delle attività di prevenzione dei fenomeni legati al dissesto idrogeologico (argomento rovente, in questi giorni, dopo l’alluvione che ha travolto interi centri della Liguria e, comunque, sempre attuale anche in Sicilia, dove il ricordo dell’alluvione di Giampilieri e di altri centri del Messinese è ancora vivo) e, soprattutto, del servizio di Protezione civile. A cui si aggiungono i precari che operano presso il dipartimento regionale Acque e Rifiuti (l’ufficio che ha preso il posto dell’Agenzia per le Acque e i Rifiuti). Tecnici che, come si può notare, svolgono servizi importanti per la sicurezza della collettività. Circa 750 lavoratori precari ai quali scade il contratto il prossimo 31 dicembre. E per i quali – legge finanziaria regionale del 2010 alla mano – era prevista la stabilizzazione. Impegno che è stato disatteso dal governo regionale presieduto da Raffaele Lombardo. Da qui lo stato di agitazione. Che, nelle prossime ore, potrebbe sfociare in una nuova protesta, a meno che domani il governo non convochi i rappresentanti sindacali di questi lavoratori.
Per la Cisl siciliana, l’esecutivo regionale deve procedere alla stabilizzazione, ovviamente ei ranghi dell’amministrazione regionale, nel rispetto delle qualifiche che questi lavoratori ricoprono oggi da precari.
La vicenda rischia di trasformarsi, però, in una presa in giro nei confronti di questi lavoratori, là dove il governo dovesse promettere cose che non potrebbe mantenere. Questo perché le stabilizzazioni dei precari sono previste dalla legge solo nelle categorie A e B. Nel caso di altre categorie, per potere procedere alle assunzioni il governo dovrebbe bandire appositi concorsi pubblici: ma, a quanto pare, mancherebbero i posti nei profili necessari in pianta organica.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Una nuova ‘tegola’ potrebbe abbattersi già da domani sul governo regionale. A dare fuoco alle polveri di una nuova protesta potrebbero essere 750 lavoratori precari che prestano servizio presso gli uffici della regione. Si tratta di personale qualificato che si occupa e si preoccupa di servizi delicatissimi per la vita civile della sicilia: addetti al monitoraggio del livello delle acque, tecnici che si occupano delle attività di prevenzione dei fenomeni legati al dissesto idrogeologico (argomento rovente, in questi giorni, dopo l’alluvione che ha travolto interi centri della liguria e, comunque, sempre attuale anche in sicilia, dove il ricordo dell’alluvione di giampilieri e di altri centri del messinese è ancora vivo) e, soprattutto, del servizio di protezione civile. A cui si aggiungono i precari che operano presso il dipartimento regionale acque e rifiuti (l’ufficio che ha preso il posto dell’agenzia per le acque e i rifiuti). Tecnici che, come si può notare, svolgono servizi importanti per la sicurezza della collettività. Circa 750 lavoratori precari ai quali scade il contratto il prossimo 31 dicembre. E per i quali - legge finanziaria regionale del 2010 alla mano - era prevista la stabilizzazione. Impegno che è stato disatteso dal governo regionale presieduto da raffaele lombardo. Da qui lo stato di agitazione. Che, nelle prossime ore, potrebbe sfociare in una nuova protesta, a meno che domani il governo non convochi i rappresentanti sindacali di questi lavoratori.

Una nuova ‘tegola’ potrebbe abbattersi già da domani sul governo regionale. A dare fuoco alle polveri di una nuova protesta potrebbero essere 750 lavoratori precari che prestano servizio presso gli uffici della regione. Si tratta di personale qualificato che si occupa e si preoccupa di servizi delicatissimi per la vita civile della sicilia: addetti al monitoraggio del livello delle acque, tecnici che si occupano delle attività di prevenzione dei fenomeni legati al dissesto idrogeologico (argomento rovente, in questi giorni, dopo l’alluvione che ha travolto interi centri della liguria e, comunque, sempre attuale anche in sicilia, dove il ricordo dell’alluvione di giampilieri e di altri centri del messinese è ancora vivo) e, soprattutto, del servizio di protezione civile. A cui si aggiungono i precari che operano presso il dipartimento regionale acque e rifiuti (l’ufficio che ha preso il posto dell’agenzia per le acque e i rifiuti). Tecnici che, come si può notare, svolgono servizi importanti per la sicurezza della collettività. Circa 750 lavoratori precari ai quali scade il contratto il prossimo 31 dicembre. E per i quali - legge finanziaria regionale del 2010 alla mano - era prevista la stabilizzazione. Impegno che è stato disatteso dal governo regionale presieduto da raffaele lombardo. Da qui lo stato di agitazione. Che, nelle prossime ore, potrebbe sfociare in una nuova protesta, a meno che domani il governo non convochi i rappresentanti sindacali di questi lavoratori.

Una nuova ‘tegola’ potrebbe abbattersi già da domani sul governo regionale. A dare fuoco alle polveri di una nuova protesta potrebbero essere 750 lavoratori precari che prestano servizio presso gli uffici della regione. Si tratta di personale qualificato che si occupa e si preoccupa di servizi delicatissimi per la vita civile della sicilia: addetti al monitoraggio del livello delle acque, tecnici che si occupano delle attività di prevenzione dei fenomeni legati al dissesto idrogeologico (argomento rovente, in questi giorni, dopo l’alluvione che ha travolto interi centri della liguria e, comunque, sempre attuale anche in sicilia, dove il ricordo dell’alluvione di giampilieri e di altri centri del messinese è ancora vivo) e, soprattutto, del servizio di protezione civile. A cui si aggiungono i precari che operano presso il dipartimento regionale acque e rifiuti (l’ufficio che ha preso il posto dell’agenzia per le acque e i rifiuti). Tecnici che, come si può notare, svolgono servizi importanti per la sicurezza della collettività. Circa 750 lavoratori precari ai quali scade il contratto il prossimo 31 dicembre. E per i quali - legge finanziaria regionale del 2010 alla mano - era prevista la stabilizzazione. Impegno che è stato disatteso dal governo regionale presieduto da raffaele lombardo. Da qui lo stato di agitazione. Che, nelle prossime ore, potrebbe sfociare in una nuova protesta, a meno che domani il governo non convochi i rappresentanti sindacali di questi lavoratori.

Una nuova ‘tegola’ potrebbe abbattersi già da domani sul governo regionale. A dare fuoco alle polveri di una nuova protesta potrebbero essere 750 lavoratori precari che prestano servizio presso gli uffici della regione. Si tratta di personale qualificato che si occupa e si preoccupa di servizi delicatissimi per la vita civile della sicilia: addetti al monitoraggio del livello delle acque, tecnici che si occupano delle attività di prevenzione dei fenomeni legati al dissesto idrogeologico (argomento rovente, in questi giorni, dopo l’alluvione che ha travolto interi centri della liguria e, comunque, sempre attuale anche in sicilia, dove il ricordo dell’alluvione di giampilieri e di altri centri del messinese è ancora vivo) e, soprattutto, del servizio di protezione civile. A cui si aggiungono i precari che operano presso il dipartimento regionale acque e rifiuti (l’ufficio che ha preso il posto dell’agenzia per le acque e i rifiuti). Tecnici che, come si può notare, svolgono servizi importanti per la sicurezza della collettività. Circa 750 lavoratori precari ai quali scade il contratto il prossimo 31 dicembre. E per i quali - legge finanziaria regionale del 2010 alla mano - era prevista la stabilizzazione. Impegno che è stato disatteso dal governo regionale presieduto da raffaele lombardo. Da qui lo stato di agitazione. Che, nelle prossime ore, potrebbe sfociare in una nuova protesta, a meno che domani il governo non convochi i rappresentanti sindacali di questi lavoratori.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]