Sprechi, bufera sul garante dei detenuti

Ieri, in occasione del Santo Natale il deputato regione del Pd, Pino Apprendi, che durante l’anno ha visitato diverse carceri siciliane, ha voluto dedicare la mattinata al carcere dell’Ucciardone, a Palermo, per assistere alla Santa messa insieme ai detenuti, al personale della polizia penitenziaria ed alla direttrice, Rita Barbera. Insieme con il deputato dell’Ars c’era anche Vincenzo Scalia del direttivo nazionale dell’associazione ‘Antigone’.
“E’ stato un momento di intensa commozione stare insieme ai detenuti, ed al personale della polizia penitenziaria nel giorno di Natale – ha detto Apprendi -. I detenuti hanno anche consegnato una lettera di apprezzamento alla direttrice Rita Barbera, riconoscendole il grande sforzo che fa per migliorare le loro difficili condizioni di vita, in un carcere che, come tutti gli altri, è super affollato. Nel mio saluto, ho ribadito che tutti, al di là delle appartenenze politiche, dobbiamo batterci affinché a chi sbaglia con la società venga tolta la libertà e non la dignità. Al personale ella polizia penitenziaria un grazie per tutto quello che riesce a fare, nelle pur difficili condizioni in cui si trova, in assenza di un organico adeguato”.
Apprendi si sofferma, poi, sulla questione del garante dei detenuti che, dice, “mette in luce uno dei problemi dei costi della politica”. Il riferimento è al costo di questo ufficio che ammonta a 100 mila euro all’anno. Soldi tirati fuori dalla Regione. Un ruolo svolto da Salvo Fleres, già deputato regionale, oggi parlamentare nazionale del Pdl. Che si tratti di una spesa che non è considerata proprio ‘indispensabile’ lo dimostra la volontà dell’attuale governo regionale che, nella ‘bozza’ del bilancio 2012 (che Sala d’Ercole discuterà, bene che vada, a partire dal marzo del prossimo anno, visto che la Regione, per gennaio e febbraio, sarà in esercizio provvisorio), prevede l’abolizione di questa spesa e il trasferimento di questo ufficio tra le mansioni della segreteria generale della Presidenza della Regione.
Il parlamentare nazionale Salvo Fleres, da parte sua, ha chiesto alla Regione di sospendere il compenso che fino ad oggi gli è stato riconosciuto (i già citati 100 mila euro all’anno). Ma ha chiesto, anche, che i soldi vengano ‘spalmati’ per le attività dell’ufficio del garante dei detenuti. Il governo regionale ha risposto che quanto chiede Fleres non è previsto dalla legge. Gli uffici della Regione, tra le altre cose, hanno fatto notare che Fleres ha chiesto la sospensione del compenso: cosa, questa, ben diversa dalla rinuncia al compenso (detto in altre parole, gli uffici temono che Fleres, nel futuro, posa chiedere i soldi arretrati con gli interessi: da qui il probabile ‘sbaraccamento’ dell’ufficio del garante, così come prevede lo schema di bilancio 2012).
Su questa vicenda Apprendi sembra avere le idee chiare: “Già, per due anni, in finanziaria – dice il parlamentare del Pd – ho proposto l’emendamento che prevedeva l’impossibilità di percepire la doppia indennità, quella di parlamentare e quella per altri incarichi, comunque riconducibili alla Regione. La proposta era valida anche per i parlamentari nazionali. Questo vuole dire che un parlamentare può avere un altro incarico, ma non deve percepire alcun compenso se non per rimborsi-spese legati strettamente all’attività istituzionale dell’incarico. L’Assemblea regionale ha sempre trovato un motivo per non discuterne, spero che in questa finanziaria questo emendamento potrà essere approvato, andando oltre l’incarico del garante dei detenuti”.

 


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