Sportelli multifunzionali : il Governo si rimangia il contratto a tempo determinato e propone il contratto flessibile. A rischio il trasferimento di 1850 lavoratori al Ciapi

L’AMMINISTRAZIONE REGIONALE CAMBIA LE CARTE IN TAVOLA. SI INASPRISCE, ANCHE SU QUESTO FRONTE, IL CONFLITTO SOCIALE

Non c’è accordo sull’utilizzazione dei mille e 850 lavoratori degli Sportelli multifunzionali. Mentre scriviamo, a Palermo, in corso la riunione tra amministrazione regionale, organizzazioni sindacali e associazioni datoriali per trovare la quadra prima di ogni ipotesi di accordo.

Quanto affermato stamattina circa l’accordo già siglato dalle parti richiamate, è privo di fondamento e genera solamente confusione e disinformazione.

La verità è che il Governo regionale dimostra ancora una volta di “non sapere che pesci pigliare”. Si registra, sulla delicata vertenza degli Sportelli multifunzionali l’ennesimo scivolone e impappinamento dove, però, a rischiare di farsi male potrebbero essere solamente i mille e 850 lavoratori. Si tratta di un esercito super professionalizzato che ha contributo a garantire un servizio pubblico agli utenti siciliani e che è stato innestato in un processo dinamico con i Centri per l’impiego. Un sistema messo in rete e che è costato alla collettività circa 88 milioni di euro per la riqualificazione dei lavoratori e i diversi concorsi succedutisi negli anni scorsi.

Oggi, dopo l’ennesimo rinvio della riunione per stilare l’accordo trilaterale tra Governo e parti sociali, l’incontro si è prolungato (è ancora in corso il confronto in assessorato) a causa del cambio, l’ennesimo, di rotta dell’assessorato per il Lavoro.

Ricostruiamo i fatti. Dopo il confronto del 23 settembre scorso a Palazzo d’Orleans con gli scioperanti sotto l’ingresso della sede del Governo regionale, le parti si sono date appuntamento al giorno dopo per sottoscrivere l’accordo che avrebbe dovuto riportare i termini dell’intesa che avrebbe visto la platea trasferirsi al Ciapi di Priolo. Incontro però rinviato per volontà dell’assessorato al ramo, con ogni probabilità per ulteriori approfondimenti sul percorso amministrativo e normativo da attuare. Come dire quando la confusione regna sovrana…

Nella stessa mattina di ieri i rappresentati dell’esecutivo regionale e le parti sociali sono state ricevute in audizione presso la Commissione Cultura e Lavoro dell’Assemblea regionale siciliana dove è emersa la volontà del governo regionale di attivare il percorso di utilizzo dei mille e 850 operatori degli Sportelli presso il Ciapi per 8 mesi attraverso l’aspettativa temporanea dall’ente di provenienza e la sottoscrizione di un contratto a tempo determinato.

Oggi non si è raggiunto alcun momento di sintesi propedeutico alla sottoscrizione dell’accordo, almeno sino al primo pomeriggio. Un confronto, alla presenza di alcuni funzionari dell’assessorato al Lavoro, in assenza dell’assessore Bonafede (impegnata in altre faccende istituzionali) e del dirigente generale, Anna Rosa Corsello, in missione a Roma, che ha fatto emergere elementi di dissonanza.

Uno per tutti, si era parlato negli incontri precedenti ed anche in Commissione Lavoro all’Ars di contratto a tempo determinato, nella bozza prodotta dall’amministrazione regionale si propone per la prima volta il contratto flessibile.

Di cosa si tratta? Tra le linee di intervento previste dai correttivi introdotti dalla recente Legge n.99 del 9 agosto 2013 alla Riforma del Mercato del Lavoro del 2012 (riforma Fornero), nel quadro più generale delle misure volte a liberalizzare il mercato del lavoro, rientra senz’altro quella relativa all’introduzione di ulteriori elementi di flessibilità nel mercato del lavoro, attraverso l’ampliamento della possibilità di ricorrere a forme contrattuali diverse dal contratto a tempo pieno ed indeterminato. Tale linea di intervento è stata perseguita sia attraverso l’introduzione di nuovi tipi di contratto di lavoro flessibile (lavoro intermittente, lavoro ripartito, lavoro occasionale, contratto di inserimento). Strumenti che cambiano completamente lo scenario presente e futuro per i lavoratori degli Sportelli multifunzionali.

Una proposta che ha spaccato il tavolo e generato un conflitto tra amministrazione regionale e parti sociali ed anche tra le stesse organizzazioni sindacali e datoriali. Una proposta, quella avanzata dai funzionari dell’assessorato, che ha bloccato ogni ipotesi risolutiva per pervenire ad un accordo.

Abbiamo raccolto le dichiarazioni di Benedetto Scuderi, presidente dell’associazione di enti formativi Asef e di Giuseppe Milazzo, Responsabile regionale del settore formativo dello Snals Confsal.

“Vista l’assenza dell’assessore al Lavoro, Ester Bonafede e del dirigente generale, Anna Rosa Corsello, peraltro a Roma – ci dice Scuderi – alle 15,00 abbiamo abbandonato ritenuto di dover lasciare il tavolo perché non si potevano ottenere risposte esaurienti”.

Non va giù al presidente dell’Asef il fatto che a presenziare i lavori non vi fosse il governo o il capo dell’amministrazione e che le argomentazioni messe in campo dalla parte regionale fossero confuse e diverse da quelle discusse i giorni precedenti, come la proposta del contratto flessibile.

Nel suo ragionamento Scuderi rimarca le difficoltà alle quali tutti andrebbero incontro nella rincorsa al tempo perduto. Cioè, in pochi giorni si dovrebbe aprire e chiudere una procedura complessa che abbisogna di un tempo minimo che non si risolve in quattro giorni. Il riferimento va alla procedura di trasferimento al Ciapi di Priolo di mille e 850 lavoratori. Soggetti che dovrebbero produrre una prima documentazione all’ente di appartenenza per ottenere l’autorizzazione all’aspettativa. Una seconda documentazione da produrre ai fini del Bando pubblico presso il Ciapi per sostenere la successiva fase della selezione. E poi, il Ciapi, in quanto organismo pubblico e riconosciuto come tale, del bando non può proprio fare a meno.

“Quando l’assessore Bonafede e la dottoressa Corsello torneranno a sedersi al tavolo per definire i termini e le clausole dell’accordo – aggiunge Scuderi – ritorneremo a partecipare con il piglio di chi all’accordo intende pervenire. E siamo pronti a sottoscrivere un accordo rispettoso di quanto già discusso in Commissione Lavoro all’Ars, il Governo ha il dovere di rispettare gli impegni assunti”.

“Serve in questo momento difficoltoso un gesto di buona volontà da parte di tutti gli attori del tavolo – ci riferisce Giuseppe Milazzo – al fine di poter salvaguardare il servizio pubblico ed i posti di lavoro per mille e 850 lavoratori. Se questa è la strada prospettata dall’amministrazione regionale – conclude il sindacalista – e non ci sono alternative che si firmi urgentemente l’accordo per dare respiro ai lavoratori consentendo loro di proseguire senza interruzioni l’attività lavorativa sin dal primo ottobre prossimo”.


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