«Non è accettabile che la cittadinanza debba manifestare per poter godere del proprio mare e litorale». Così Vittorio Marco Gambuzza, del Pci di Siracusa, si rivolge all’assessora regionale al Territorio e ambiente Giusi Savarino, dopo il suo annuncio di pochi giorni fa. «I cittadini devono avere sempre la possibilità di accedere al mare liberamente e gratuitamente», […]
Staccionate e tornelli sulle spiagge siciliane: dopo la promessa della Regione, l’elenco delle criticità a Siracusa
«Non è accettabile che la cittadinanza debba manifestare per poter godere del proprio mare e litorale». Così Vittorio Marco Gambuzza, del Pci di Siracusa, si rivolge all’assessora regionale al Territorio e ambiente Giusi Savarino, dopo il suo annuncio di pochi giorni fa. «I cittadini devono avere sempre la possibilità di accedere al mare liberamente e gratuitamente», diceva l’assessora, annunciando controlli in tutta la Sicilia, dopo il caso dei tornelli a pagamento a Mondello, mai autorizzati. E, così, Gambuzza fa un elenco delle criticità balneari siracusane, già segnalate in passato e mai risolte. In un documento indirizzato, oltre che all’assessora, anche alla prefetta di Siracusa Chiara Armenia, al comandante della capitaneria di porto, al responsabile del Demanio marittimo regionale e alle istituzioni locali. Dal comandante della polizia municipale, al sindaco Francesco Italia e alla giunta, passando per il consiglio comunale e il suo presidente Alessandro Di Mauro.
«Dai primi di maggio sollecitiamo un tavolo in prefettura e sono state organizzate ripetute iniziative popolari, a cui siete stati invitati, per chiedere di tutelare e poter accedere liberamente al litorale, alla battigia, alle spiagge dello sbarcadero di Santa Lucia – ricorda Gambuzza – La fantastica spiaggetta di via Iceta non accessibile via terra e le cui servitù di passaggio ad oggi non avete reso note». Una richiesta che riguarda anche la particella 6485 della spiaggia, «non chiesta in concessione e non concessa», aggiunge l’esponente politico. E, per evitare che il nodo venga di nuovo dimenticato, Gambuzza ricorda e invita i destinatari istituzionali della sua nota all’iniziativa organizzata il 29 agosto dalle 16.30 – e prevista a oltranza – nell’area della spiaggetta di via Iceta e nelle aree demaniali. Alla fine della quale verrà consegnata al sindaco e al consiglio comunale la petizione popolare Basta concessioni e privatizzazioni selvagge a Siracusa.
La quale, partita il 2 agosto, conta a oggi oltre 1.400 firme e contiene anche altre richieste e proposte dei cittadini. Spunti che i firmatari invitano le istituzioni «già da oggi, a visionare e a farli vostri per la stesura del Pudm (piano di utilizzo del demanio marittimo, ndr) prima della sua pubblicazione. L’elenco di Gambuzza si sposta poi al molo Elio Vittorini, a est del parcheggio Talete, affinché «resti pubblico e venga attrezzato, reso inclusivo e dotato di servizi». Con una parziale concessione ai privati che non superi, nelle richieste dei cittadini, il 35 per cento. E a proposito dei controlli a tappeto promessi da Savarino, nella nota si chiede che «già domani mattina, nelle verifiche previste, venga verificato, presso la spiaggetta di Fontane Bianche, che nessuno si appropri della spiaggia pubblica – scrive Gambuzza – Perché ci sono giunte ripetute segnalazioni di strutture ricettive che posizionano, fin dalla mattina, sdraio e ombrelloni occupando tutta la giornata la spiaggia libera».
Alla capitaneria di porto, infine, «si ribadisce la richiesta di urgente ordinanza che regolarizzi un corretto utilizzo della battigia anche a fini balneari». Un’esigenza che nascerebbe dalle «ripetute segnalazioni di bagnanti che sono stati oggetto di richiami e divieti da parte di concessionari – si spiega nella nota – I quali occupano la battigia con sdraio, spogliatoi, prato e altro, e minacciano di chiamare la polizia municipale o la capitaneria se i bagnanti si permettono anche solo di provare a poggiare sulla battigia le scarpe del mare o, momentaneamente, il telo piegato». Segnalazioni relative allo Sbarcadero, in cui si sarebbe constatato che «la porta di accesso alla battigia resta semichiusa con una staffa e l’ingresso libero è poco agevole e non segnalato». Proprio come «le staccionate o tornelli» che l’assessora ha promesso di bandire, al grido di «Mai più nei lidi sulle spiagge della Sicilia».