I carabinieri hanno smantellato un'organizzazione definita «contenuta nel numero, ma agguerrita». I componenti avrebbero avuto compiti specifici, coordinati da uno zio, un uomo ancora ricercato dai militari. Le indagini partono da un'operazione avviata a Messina nel luglio dello scorso anno
Spaccio di cocaina tra Catania e Giarre Arrestati in tre, si cerca il quarto complice
I ruoli erano ben definiti: un responsabile addetto all’approvvigionamento, uno responsabile dell’acquisto e della riscossione dei crediti e un altro dedito alla vendita. I carabinieri hanno smantellato un gruppo ritenuto responsabile di un giro di spaccio di cocaina tra Giarre e il capoluogo catanese. Quattro le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse per associazione per delinquere finalizzata al traffico e alla detenzione di sostante stupefacenti. In manette sono finiti Antonino Cosentino, Agatino Ecora e Luigi Arena. Il quarto complice è ancora ricercato.
Le indagini sono state condotte in collaborazione con i carabinieri di Messina. Nel capoluogo peloritano nel luglio dello scorso anno i militari hanno eseguito undici misure cautelari nei confronti di altrettante persone accusate di reati legati a droga e armi. Il lavoro degli inquirenti – condotto tra il 2011 e il 2012 – ha individuato anche una cellula attiva tra la cittadina ionica e Catania. Da alcune intercettazioni del 2011 sono emersi elementi utili a individuare i tre uomini arrestati oggi. Una cerchia ritenuta dai militari «contenuta nel numero, ma agguerrita».
I contatti con i clienti sarebbero stati per lo più diretti. Quando era necessario utilizzare al telefono, venivano utilizzati dei nomi in codice. Motorino, macchina o camion erano le unità di misura della droga da acquistare. A gestire il traffico sarebbe stato uno zio, una figura attualmente ricercata che si sarebbe occupata dell’organizzazione del gruppo. Un ruolo principale sarebbe stato anche quello di Cosentino; Ecora, invece, sarebbe stato il fornitore di cocaina, con compiti anche di riscossione delle somme da recuperare. Infine ad Arena sarebbe spettato il compito di spacciare la droga sul territorio.