La storia dei due fratelli Eugenio ed Elvira ci trasporta in una Capitale bella e stupefacente sospesa tra La Dolce Vita e La Grande Bellezza, senza mai perdere il tono ironico che contraddistingue lo stile di scrittura dell’autore, figlio del grande comico siciliano
Sotto le stelle di Roma, il libro del figlio di Franco Franchi «Scriverò di mio padre per svelare l’uomo dietro l’attore»
«Un invito alla riflessione sui rapporti umani e amorosi, sulla bellezza, la diversità e il senso della vita», questo il tema di Sotto le stelle di Roma, il nuovo romanzo di Massimo Benenato edito da Spazio Cultura edizioni. La storia dei due fratelli Eugenio ed Elvira ci trasporta in una Roma bella e stupefacente sospesa tra La Dolce Vita e La Grande Bellezza, senza mai perdere il tono ironico e limpido che contraddistingue lo stile di scrittura dell’autore, figlio del grande comico siciliano Franco Franchi.
«Ho scelto di scrivere un romanzo brillante perché per veicolare un messaggio a volte è più efficace parlare attraverso i toni della commedia», ci racconta con un po’ di timidezza l’uomo dietro le parole parlandoci del proprio lavoro: «È un testo diretto a tutti, che parla dei condizionamenti sociali con tono allegro perché in questo modo i messaggi fanno meno male, almeno all’inizio», ammette confermando come l’attitudine alla commedia sia un marchio di famiglia e scorra inevitabilmente nelle sue vene. «Ho sempre avuto la passione per la scrittura, avevo una libreria a Morena, chiusa per la crisi, dove nel tempo libero scrivevo i miei racconti», ammette parlando con genuina emozione della strada che lo ha portato alla prima nazionale del proprio romanzo proprio qui a Palermo.
«Nel 2006 ho pubblicato Geremia, un libro per bambini adottato nella scuola di mia figlia come testo di narrativa, ma è questo secondo romanzo che considero il mio debutto», afferma mostrando un sincero orgoglio verso questo volume la cui costruzione testuale mostra una fluidità tale da poter essere adattato facilmente anche sotto forma di sceneggiatura per il cinema o il teatro denotando una buona abilità di scrittura in questo volume inserito nella collana Spazio Narrativa curata da Biagio Balistreri. «Sto lavorando a un secondo libro, un testo che parli di mio padre, però dal punto di vista dell’uomo e non dell’artista», conclude brevemente l’autore prima di allontanarsi per iniziare la presentazione.
Con Nicola Macaione ci intratteniamo brevemente a margine dell’evento per parlare di editoria e della mission della casa editrice gestita dal 2011 con Anna Palazzolo e Francesco Vassallo. «Il nostro obbiettivo è quello di diffondere e promuovere la cultura a 360 gradi attraverso il libro ed in questo senso anche la sede della casa editrice si è trasformata da libreria in uno spazio condiviso dove proporre idee, dove la reciprocità diventa un fattore determinante», racconta l’editore parlandoci di cosa voglia dire oggi gestire una piccola realtà editoriale in Sicilia.
«La crisi del libro esiste da sempre, ma con il nuovo che avanza le vecchie economie tradizionali sono destinate a sparire, la putia non è più una realtà possibile e per questo la nostra libreria si è trasformata in una realtà che offre servizi editoriali in cui ci confrontiamo gli autori valutando come un romanzo possa diventare un più ampio prodotto editoriale concentrandoci sugli esordienti, cercando la qualità e il piacere di scoprire nuovi talenti invece di puntare solo sui grandi nomi già affermati», ci spiega Macaione parlando poi di come sia nato questo volume di Massimo Benenato.
«Il libro nasce da un rapporto di reciprocità dell’autore con il giornalista e scrittore Antonio Fiasconaro, con il quale si sono coscienti alla presentazione di un libro di quest’ultimo, che ha sposato il progetto suggerendogli la nostra casa editrice quando Massimo ha precisato gli sarebbe piaciuto essere pubblicato da un editore palermitano», conclude l’editore parlandoci della gestazione semestrale del prodotto che oggi verrà presentato anche a Roma.