Sos per molti Comuni siciliani ridotti ormai al collasso finanziario. Ci sono casi di enti locali che non sono più in grado di assicurare i servizi ai cittadini. E, in altri casi, ci sono problemi anche per il pagamento degli stipendi al personale.
A lanciare l’allarme è la Cgil siciliana, che chiede al Governo della Regione di erogare, in tempi brevissimi i fondi relativi all’anno in corso.
La Regione – si legge in un comunicato a firma di Michele Palazzotto, segretario generale della Funzione pubblica della Cgil Sicilia, e di Enzo Abbinanti, segretario regionale del comparto Autonomie locali e politiche regionali – deve dare risposte immediate agli Enti locali dopo che lArs ha impegnato il Governo regionale a trasferire il 50 per cento delle prime due trimestralità del Fondo per le autonomie per consentire una boccata dossigeno ai Comuni e dare il via in gran parte dei casi allo sblocco del pagamento di stipendi e spettanze.
Il 29 maggio allArs è stato votato un ordine del giorno che consente lo sblocco delle procedure per laccreditamento delle somme nelle more che la conferenza Regione-autonomie locali, in corso di ricostituzione, definisca i criteri per la ripartizione complessiva del Fondo.
Moltissimi Comuni sono con lacqua alla gola – segnalano Palazzotto e Abbinanti – e non possono più essere consentite ulteriori dilazioni dopo gli impegni politici assunti in sede legislativa: per questo chiediamo allAssessore Chinnici un incontro urgente per sapere cosa lassessorato sta facendo per dare seguito ai contenuti dellordine del giorno votato da tutta lAssemblea.
In assenza di risposte nelle prossime ore concludono i due sindacalisti – organizzeremo un sit in di protesta davanti la sede dellassessorato insieme ai Sindaci e a tutti i rappresentanti istituzionali interessati.
La situazione, per molti Comuni, è diventata difficilissima. Il tutto in un quadro finanziario regionale che definire disastroso è poco. basti pensare che, quest’anno, il fondo regionale per gli enti locali ha subito una pesante riduzione, passando da circa 650 milioni di euro dell’anno passato ai 447 milioni di euro di quest’anno.
Le risorse finanziarie, insomma, sono state ridotte. E, a giudicare da quello che scrivono i sindacalisti della Cgil, non è stato erogato nemmeno il 50 per cento delle prime due trimestralità.
La situazione dei Comuni siciliani si è aggravata anche a causa delle dissennate leggi su acqua e rifiuti approvate negli anni passati dall’Ars. In Sicilia la gestione dell’acqua è ancora nelle mani dei privati che penalizzano pesantemente Comuni e cittadini. E la stessa cosa vale per i rifiuti. Ci sono, in questi due settori, responsabilità dei Governi regionali passati e responsabilità, altrettanto gravi, del Governo Lombardo-Pd.
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