Sorpresa: Francia, Austria e Bulgaria respingono gli immigrati che arrivano dall’Italia

DATI ALLA MANO, NON E’ VERO CHE QUESTA MASSA DI GENTE – LA CUI PRESENZA, NEL NOSTRO PAESE, E’ AUMENTATA DELL’823 PER CENTO – USA L’ITALIA PER ANDARE NEGLI ALTRI PAESI. IN MOLTI CASI VENGONO RISPEDITI DALLE NOSTRE PARTI. E ALIMENTANO IL LAVORO NERO E LA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA

Qualche anno fa, l’allora premier Berlusconi, dopo la solita missione in Libia (con storico baciamano a Gheddafi) si vantò di essere riuscito a fermare il flusso di immigrati clandestini in Italia. Poi fu la volta di Monti. Ma anche lui non riuscì nell’intento. Venne l’ora di Letta il cui volto commosso per la morte degli immigrati nel canale di Sicilia riempì le pagine di tutti i giornali. Oggi del problema pare si stiano occupando Renzi e Alfano.

Quest’ultimo ha dichiarato di voler affrontare seriamente il problema dei vu cumprà (ma non era lui che solo qualche mese diceva: “Noi non faremo mai morire 19 mila persone in mare per prendere 500 mila voti in più alle elezioni. […] Noi siamo una grande democrazia e non una Repubblica delle Banane, che ha il dovere di rispettare i trattati internazionali”).

Ma qual è la realtà? La realtà è che, anno dopo anno, il flusso di immigrati clandestini continua crescere esponenzialmente. Solo nei primi quattro mesi del 2014 l’ingresso di migranti irregolari in arrivo nell’Ue è triplicato rispetto allo stesso periodo del 2013.

Secondo i dati diffusi da Frontex, l’agenzia europea per la gestione della cooperazione alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Ue, nei primi quattro mesi dell’anno sarebbero stati registrati 42 mila ingressi irregolari contro i 12.400 dello stesso periodo del 2013. E la situazione in Italia è anche peggiore: qui l’aumento è stato dell’823%. Segno che tutte le politiche sia a livello nazionale che a livello internazionale sono state finora assolutamente inutili.

 

Inutili e costose. Operazioni come quella denominata forse sarcasticamente Operazione Mare Nostrum, che costerebbe agli italiani circa dieci milioni di Euro al mese, promossa da Letta e riconfermata dall’esecutivo guidato da Renzi, non sono riuscite neanche a rallentare il flusso di immigrati clandestini. Navi da guerra, elicotteri, aerei e droni, ma nessun risultato e molti immigrati clandestini. 

Immigrati che, contrariamente a quanto detto da molti giornali, restano in Italia. Molto spesso vengono bloccati alla frontiera e rimpatriati. Rimpatriati dove? Nel loro Paese d’origine? No, nel Paese da cui provengono, cioè in Italia.

Le Figaro ha detto che l’immigrazione clandestina alla frontiera con l’Italia è diventata «insostenibile». Il giornale francese riporta i dati di un documento riservato della Polizia francese secondo il quale, tra il 1° gennaio e il 30 giugno di quest’anno, in Italia sarebbero sbarcati 61.591 migranti irregolari. Nello stesso periodo del 2013 erano 7.913 e solo 4.301 nei primi sei mesi del 2012.

Lo stesso avviene dall’altro lato delle Alpi (in Svizzera, gli immigrati non ci provano neanche ad andarci). Dallo scorso anno i turni giornalieri di guardia al confine con l’Austria sono aumentati da 3 a 5 e diverse migliaia di persone, prive di regolare permesso o delle caratteristiche per richiedere l’asilo politico, sono state rispedite in Italia. Peter Gantolier, responsabile della polizia di Innsbruck per i controlli Schengen sui treni, ha affermato: “Negli ultimi dodici mesi stiamo registrando un notevole aumento di profughi che entrano dall’Italia senza documenti. Visto che non intendono chiedere asilo politico in Austria, vengono consegnati alle autorità italiane. Una volta respinti in Italia, fanno però perdere le loro tracce”.

E cosa fanno le autorità quando queste persone vengono rispedite in Italia? Poco, ma non per colpa loro. Sì, perché la cosa più assurda è che il tutto avviene con il tacito bene placet delle nostre autorità (quelle stesse che nei giorni scorsi hanno affermato di voler rimpatriare i vucumprà). Dato che il nostro Governo ha firmato gli “Accordi di riammissione degli immigrati clandestini”, pare che quando si vede rimandata indietro i clandestini, la Polizia di Stato non possa fare altro che riammettere i clandestini sul territorio nazionale…

Così, mentre alcuni Paesi trovano gli strumenti per bloccare il flusso di immigrati clandestini (come Malta, che spesso non interviene neanche per aiutare i barconi che affondano, o come la Spagna che è riuscita a ridurre del 30% il flusso d’immigrati clandestini provenienti dal Marocco, o come la Bulgaria che ha deciso di costruire un muro lungo 107 chilometri lungo il confine con la Turchia per frenare il flusso di immigrati clandestini), in Italia non solo non riusciamo a risolvere il problema, ma ci becchiamo anche i rimproveri di Strasburgo.

In un recente rapporto del Consiglio d’Europa sulle politiche immigratorie dell’Italia si afferma che “a causa di sistemi di intercettazione e di dissuasione inadeguati”, il Bel Paese si sarebbe di fatto trasformato in una sorta di calamita per l’immigrazione, in particolare per gli immigrati che cercano una vita migliore all’interno dell’area Schengen. E, come se non bastasse, nel documento vengono bacchettate alcune delle scelte fatte dalle autorità italiane: “Rischiano di minare la fiducia nell’ordine legale europeo e nella Convenzione di Dublino”.

E allora cosa fare? Abolito il “reato” di immigrazione clandestina, pare che agli italiani non resti altro da fare che godersi gli immigrati clandestini che restano in Italia. E che, forse, a ben guardare, fanno comodo a molti. Sì, perché con il passare del tempo stanno aumentando sempre di più i contratti d’affitto irregolari, i casi di lavoro nero e di sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Il tutto con un’evidenza lapalissiana e per di più tacitamente riconosciuta dalla politica.

In un recente convegno dell’ISFOL è emerso il nesso tra politiche di contrasto al lavoro irregolare e politiche di regolazione dell’immigrazione. Sarebbero proprio queste politiche, infatti, che avrebbero, in qualche modo, favorito la presenza di immigrazione irregolare, ma funzionale alle aspettative di quella parte del mercato del lavoro tentata dalle convenienze dell’economia informale. Un’economia che cerca ormai in ogni modo di sfuggire alle regole del mercato del lavoro, agli alti oneri fiscali e retributivi e alla mancanza di qualsiasi legalità.

Per non parlare della criminalità organizzata: anche in questo caso gli immigrati clandestini sono manovalanza fresca e a basso costo.

E mentre i vari esemplari di HOMO POLITICUS rilasciano dichiarazioni con le quali promettono la lotta al lavoro nero e agli immigrati irregolari, contemporaneamente emanano decreti legge (le leggi sono ormai una razza in estinzione) che molte volte servono solo favorire l’economia sommersa e l’immigrazione clandestina, nuovo “serbatoio attraverso il quale il sistema del lavoro sommerso si alimenta”.

Come ha detto Emilio Reyneri, professore di Sociologia del lavoro all’Università di Milano Bicocca, “spesso gli immigrati affermano di essere venuti in Italia perché è più facile trovare lavoro e hanno ragione se si riferiscono a quello sommerso”. E ha poi aggiunto: “E’ l’economia irregolare che attira gli immigrati”.

Cosa succederà con il peggioramento dell’economia del Paese grazie alla misure imposte dal Governo del “nuovo che avanza” (ormai dovrebbe essere evidente e chiaro a tutti)? Sempre più aziende faranno ricorso al “lavoro nero”….e non solo sotto il profilo fiscale.

Foto di prima pagina tratta da tuttononprofit.com

 

 

 


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