“Sono Erasmus”: la formula che risolve i problemi

Qual è la prima cosa che vi viene in mente quando pensate alla Germania? Il freddo? La birra? Persone rigide e distaccate, puntuali e ordinate… che non si lasciano mai andare? Erano tutte idee che avevamo anche noi prima di partire, ma dopo 3 mesi di Erasmus a Monaco di Baviera, possiamo assicurarvi che la Germania non è solo questo… è molto molto di più!
Se avrete la pazienza di leggere fino in fondo questo nostro “resoconto”, cercheremo di presentarvi la nostra esperienza passo dopo passo dando alcuni consigli agli studenti che partiranno dopo di noi. (come vi invidiamo!!!)

Cominciamo dalla GENTE:

La prima cosa che ci ha colpito appena arrivate è stata la disponibilità di questi bavaresi ad aiutare noi “povere straniere in difficoltà”, sempre con un sorriso sulle labbra. I primi giorni di Erasmus, infatti, sono stati molto strani. Ritrovarci sole, in un paese straniero con un sistema universitario totalmente diverso dal nostro (per non parlare delle abitudini) è stato sicuramente difficile. Soprattutto se a tutto questo si aggiunge la difficoltá di doversi esprimere in una lingua come il tedesco che non avevamo mai parlato per piú di cinque minuti alla settimana (“costrette” dai lettori all’ università). Anche le cose piú semplici per noi diventavano ostacoli insormontabili da superare. In una giornata per esempio, avevamo la capacità di perdere l´orientamento un’infinità di volte… ma ogni volta trovavamo un’ anima pia pronta a ricondurci “sulla giusta via” usando qualsiasi mezzo (inglese, Tedesco, qualche stentata parola in italiano e se non bastava anche i gesti).

Quindi il primo consiglio che diamo a chi verrà in Erasmus in Germania è:  Non abbiate timore a chiedere: i tedeschi non mangiano…anzi:  faranno di tutto per aiutarvi!!! (soprattutto se dite che siete italiani: qui in Baviera hanno una predilezione particolare per noi).

Altro mito da sfatare é quello che i tedeschi siano “macchine da lavoro non programmate per il divertimento”. Sicuramente il loro senso del dovere è molto spiccato e si impegnano al massimo in tutto quello che fanno (perfino in palestra!!!) però sanno anche divertirsi e rilassarsi.
Soprattutto in questo secondo semestre, ora che dopo sei mesi di incessante neve finalmente anche qui è arrivata l’estate, ci rendiamo conto di quante possibilità di svago questa  città  offra e di come i tedeschi sappiano sfruttarle al meglio. Infatti, una cosa strana per una città cosí grande è la presenza di tante aree verdi che sembrano paradisi di tranquillità dove ognuno si dedica allegramente a ciò che più gli piace.

E… il divertimento? I mondiali sono appena finiti e… non potete neanche immaginarvi quanto Monaco  fosse diversa durante questo mese. Ogni giorno, si riempiva dei colori e delle voci di turisti da tutto il mondo venuti a supportare la loro squadra e ad assistere alle partite nella modernissima Arena o davanti ad uno dei tanti maxi schermi sparsi per tutta la città.

Il vero spettacolo per noi peró, non era sul campo ma nelle metropolitane e per le strade dove ogni gruppo di tifosi, munito di bandiere trombette e sonagli vari, intonava i “propri canti di battaglia”. Vi assicuriamo che i tedeschi in “versione mondiali” erano i piú divertenti! Infatti, se prima il lato ludico della loro seriosa personalità  era venuto fuori solo in determinate occasioni (per esempio in discoteca con qualche “boccalino di troppo”) adesso il loro entusiasmo e la loro voglia di divertirsi non conoscono più limiti. Dopo le partite la festa continua… o meglio, comincia…e tutti si recano in una delle mille birrerie o locali che Monaco offre (di cui anche noi godiamo da ottobre) e da lì, il tour del divertimento si protrae fino a notte fonda! Certo… dopo la sconfitta contro l’Italia non é che fossero così allegri ma… la loro delusione è durata poco e hanno festeggiato il terzo posto come se fosse il primo!!! Cantavano addirittura: “Stuttgart ist schöner als Berlin.” “Stoccarda é piú bella di Berlino”, perché appunto è a Stoccarda che si è  giocata la finalina in cui la Germania ha vinto! 

Piccolo consiglio: (Kleiner Tipp per dirla alla tedesca e dimostrare che qualcosa l´abbiamo imparata) anche se Monaco (e la Germania in generale) con la neve e soprattutto in periodo natalizio, con i suoi mille Weihnachtsmarkten è stupenda, se volete goderne a pieno, fate di tutto per rimanere durante il semestre estivo: non si puó non vedere l´Englischer Garten in una bella giornata di sole!

… e L´universitá?

Bisogna ammettere che la rinomata puntualità e precisione dei tedeschi, non è solo un luogo comune ma una qualità reale che abbiamo imparato ad apprezzare. Infatti, senza di essa saremmo ancora le due povere straniere in difficoltà che vagabondano da uno sportello all’altro senza capire cosa fare. Invece, noi cosa fare lo sapevamo ancora prima di partire.

La LMU (la nostra università )aveva provveduto già a giugno a spedirci un libretto “salvifico” in due lingue (Tedesco e inglese) con tutte, ma proprio tutte, le cose da sbrigare prima della partenza, appena arrivate e prima di ritornare (ovviamente non mancavano una cartina di Monaco, una piantina dell’università e le referenze di tutti gli uffici a cui rivolgerci). Inutile poi dire che tutto il personale universitario è competente ed efficientissimo: non esistono file che anche se lunghissime, durino più di cinque minuti né problemi che non si possano risolvere in un paio di ore al massimo. Tutti tra l’altro, parlano l’inglese talmente bene che si potrebbe benissimo vivere a Monaco senza sapere una parola in Tedesco (…e qualche nostro amico l’ha anche fatto!!!).

Inoltre, in Germania gli studenti godono di un sacco di privilegi (a cui anche noi ormai ci siamo abituate e a cui sarà davvero difficile rinunciare una volta ritornate a casa!):

1. Qui in Baviera non devono pagare le tasse ma solo 35 euro ogni semestre. (anche se a quanto pare dall’anno prossimo le cose cambieranno anche qui… purtroppo!);

2. hanno a disposizione un intero centro sportivo (Olympiazentrum) dove possono fare qualsiasi attività pagando dai 7e 50 ai 15 euro a semestre!

3. entrata ridotta (ma veramente ridotta) in quasi tutti i musei e teatri;

4. cosa importantissima per noi, un sacco di aule computer con connessione ultrarapida  aperte tutti i giorni fino alle 19 da cui si può scannerizzare, stampare, chattare… (e tenerci sempre in contatto con la nostra cara Sicilia!);

5. biblioteche fornitissime, una per ogni settore (Germanistik, Anglistik, Romanistik, allgemeine Universitätbibliotek).

Per quanto riguarda le lezioni, non possiamo negare che all’inizio abbiamo avuto un po’ di  difficoltà. Infatti, non è bello seguire un corso e non riuscire a capire nulla all’infuori di “guten Tag” e “Aufwiedersehen”. Tuttavia i prof. sono sempre stati davvero disponibili e pronti a venirci incontro e a capire le nostre difficoltà in quanto studentesse Erasmus (a proposito … “sono Erasmus” è la formuletta magica che risove tutti i problemi: non dimenticate mai di pronunciarla all’inizio di un discorso o prima di qualsiasi richiesta…!). Addirittura c’è chi era disposto a tenere delle lezioni extra di chiarificazione solo per noi studenti stanieri! Fortunatamente, dopo un po’ di tempo la situazione è migliorata e con un po’ di impegno, adesso possiamo affermare che di una lezione , il 70% dei contenuti riusciamo a capirlo.
A proposito di lezioni… qui i corsi sono divisi in “Vorlesungen” e “Proseminäre”. Le Vorlesungen, per essere più chiari, sono quelle che in Italia non seguirebbe nessuno (o quasi). Infatti, non c’è obbligo di frequenza né tantomeno un esame o un riconoscimento alla fine ma si tratta di corsi che vengono seguiti solamente per “cultura personale” (però agli Erasmus che seguono le Vorlesung solitamente viene fatto un esame alla fine per accertarsi che abbiano capito qualcosa!).

Altra differenza rispetto all’Italia sono proprio gli studenti! Infatti, molti dei nostri “compagni” di corso, non sono proprio “giovincelli” ma vanno dai sessanta anni in su, mentre i ragazzi sono pochi. Ci siamo dette che magari questo strano fenomeno dipende dal fatto che non essendoci tasse da pagare, l’università è davvero “accesibile a tutti”! In secondo luogo c ‘ è anche da dire che in Germania i giovani a partire dai 18 anni vanno a vivere da soli (alcuni anche prima a dire la verità) e, dovendo lavorare per mantenersi, molti non riescono a trovare il tempo per studiare.  Bisogna ammettere però che il sistema universitario Tedesco, permetterebbe anche di studiare e lavorare contemporaneamente. Infatti, ci sono ben 6 mesi all’ anno “vorlesungfrei” cioè senza lezioni né esami (da metà febbraio a fine aprile e da fine luglio a metà ottobre). In più, i corsi da seguire sono molti meno rispetto all’Italia in quanto si sceglie tra 2 materie principali “Hauptfächer” e una secondaria “Nebenfach” (tanto che ci sono strane abbinazioni tipo biologia, storia ed inglese!).

Ultima cosa anomala per noi, sono gli esami. Non ci sono prove orali con tre appelli e code chilometriche, ma solo prove scritte (Klausur) o “Hausarbeiten”  cioè tesine da preparare a casa e consegnare prima di una determinata data. I voti poi, vanno dall’uno al sei e l’uno è il massimo (pari al nostro 30 e lode). Comunque, il più delle volte i prof. ci hanno concesso di sostenere esami orali della durata di venti minuti circa, proprio come a casa (o quasi… ore di attesa escluse!).

Consiglio: anche se all’inizio vi sembrerà di non capire nulla non demordete e soprattutto non esitate a parlare delle vostre difficoltà con i prof: saranno ben lieti di venirvi incontro come possono!    

…LE DUE ANCORE DI SALVEZZA DI OGNI STUDENTE ERASMUS:

L’ Ufficio relazioni internazionali e die sogenannte MESA. A loro dobbiamo proprio un ringraziamento a parte.

L’ Ufficio relazioni internazionali, impersonato dalla cara Frau Scleiss, ci ha seguito e sostenuto sin dal giorno in cui abbiamo saputo che saremmo venute in Erasmus a Monaco. Non ci sono stati problemi che lei non ci abbia aiutato a risolvere né chiarimenti che non abbia saputo darci ogni qualvolta ci siamo recate da lei in preda al panico (dentro, ma da brave italiane, anche fuori dai suoi orari di ricevimento).

Per quanto riguarda la Mesa (Münchner Erasmus Studenten Assoziazion), organizzazione formata da ragazzi tedeschi giá stati in Erasmus in altri paesi europei, ha il grande merito di averci aiutate a godere a pieno di questa esperienza. Tutti i party Erasmus (settimanali e straordinari come ad esempio  il “ tequila boom boom party”o il party di fine semestre), le escursioni e le gite (a Barlino, Dresda, Neuschweinsteinschloß, Augsburg ecc…) sono stati organizzati da loro; inoltre senza di loro non avremmo avuto la possibilitá di legare con altri ragazzi Erasmus come noi, provenienti da tutta Europa.

…E PER FINIRE

Questo Erasmus è stato per noi un’esperienza davvero unica e indimenticabile, che ci ha dato moltissimo da ogni punto di vista. Innanzitutto, è stato una possibilità per migliorare e ampliare le nostre conoscenze linguistiche e osservare da vicino la cultura tedsca di cui, fino a quel momento, avevamo letto solo nei libri. Prima di arrivare doverci esprimere in una lingua straniera ci metteva in panico: preparavamo i discorsi ancora prima di pronunciarli e se ci capitava di dover intraprendere una conversazione “fuori programma”, l’ansia di dover essere grammaticalmente corrette ci impediva di essere naturali facendoci rispondere a monosillabi. Con il tempo, invece, ci siamo rese conto che l’importante è farsi capire e parlare quanto più possible, senza il timore di sbagliare. Anzi è proprio sbagliando che abbiamo imparato di più. Grazie a questo il nostro tedesco è migliorato giorno per giorno, anche se siamo consapevoli che c’è ancora tanto lavoro da fare.

Inoltre, questi nove mesi qui ci hanno reso delle persone più mature e hanno ampliato enormemente i nostri orizzonti. Abbiamo imparato a convivere con abitudini completamente diverse dalle nostre adattandoci e mettendo da parte pregiudizi infondati. Abbiamo viaggiato tanto e scoperto il piacere di visitare posti nuovi senza itinerari prestabiliti, cavandocela anche in situazioni particolari. In breve, abbiamo imparato ad organizzare la nostra vita da sole e questo ci ha responsabilizzato molto.

Per tutto questo consigliamo a tutti gli studenti (ma in modo particolare a quelli di lingue) di cogliere questa occasione e partire senza esitazioni.

Sicuramente a questo punto vi starete chiedendo: MA L’ERASMUS ALLORA É TUTTO ROSE E FIORI…?

Sicuramente NO!!! È giusto ribadire che ci sono stati dei momenti molto difficili, in cui ci siamo scoraggiate e avremmo preferito essere in Italia, vicine alla nostra famiglia, ai nostri amici e in un ambiente universitario a noi familiare. In più, ci sono delle cose a cui non ci siamo abituate nemmeno con il tempo: le differenti abitudini alimentari (ad esempio, fare merenda alla bavarese con würsteln e birra; mangiare solo una volta al giorno, o ancora peggio, cuocere la pasta direttamente nell’acqua fredda e condirla poi con ketchup); il clima poi è davvero intollerabile (avete mai visto la neve il trenta maggio o dovuto indossare roba invernale in pieno giugno?); e ammettiamolo… anche un po’ questi tedeschi, di cui nonostante tutti i lati positivi sopraelencati, rimane difficile diventare amici. Però è logico che vi siano differenze culturali, quindi l’importante è tener duro e non scoraggiarsi alla prima difficoltà, perché l’Erasmus vale veramente la  pena di essere vissuto!!!


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