Mancano poche ore alla XIII edizione del Sole Luna Doc film Festival che si aprirà questa sera, lunedì 2 luglio, allo Spasimo di Palermo con la direzione artistica di Chiara Andrich e Andrea Mura. «Un’edizione più ricca del solito – dice la fondatrice Lucia Gotti Venturato – che trasformerà il Complesso di Santa Maria dello […]
Sole luna doc film festival, al via questa sera allo Spasimo
Mancano poche ore alla XIII edizione del Sole Luna Doc film Festival che si aprirà questa sera, lunedì 2 luglio, allo Spasimo di Palermo con la direzione artistica di Chiara Andrich e Andrea Mura. «Un’edizione più ricca del solito – dice la fondatrice Lucia Gotti Venturato – che trasformerà il Complesso di Santa Maria dello Spasimo in una cittadella del documentario e dell’arte con quattro sale di proiezione ad ingresso gratuito – Navata, Giardino e Sale Giardino – e più aree dedicate a mostre e installazioni». Il via alle 19 con l’esibizione musicale di Banda alle Ciance e l’apertura di Le arti in Festival, il focus dedicato all’arte contemporanea pensato appositamente per l’anno in cui Palermo è Capitale italiana della Cultura e ospita Manifesta 12, e declinato attraverso vari linguaggi espressivi: la fotografia con la mostra Il Sacro degli Altri. Culti e pratiche rituali dei migranti in Sicilia di Attilio Russo e Giuseppe Muccio a cura di Gabriella D’Agostino e organizzata in collaborazione con Fondazione Ignazio Buttita e Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino; la musica, con l’installazione sonora Crossfade di Davide Cairo e Francesco Novara ispirata ai suoni e ai popoli del Mediterraneo; e la video art con l’installazione dedicata ai lavori della giovane artista emergente, Martina Melilli, “protagonista esclusiva” all’interno del Ridotto della Sala Giardino nell’ambito della rassegna fuori concorso Renegotiating Identities che nei giorni successivi ospiterà altri artisti di calibro internazionale.
A partire dalle 20 il Festival entrerà nel vivo con i saluti istituzionali e il via alle proiezioni nella Navata e nel Giardino dei primi cinque film in concorso, tutte première. «Il simbolo di questa edizione – dice la direttrice scientifica Gabriella D’Agostino – è il Gelsomino migrante (gelsomino di Sicilia), un fiore originario del Caucaso che si è naturalizzato in moltissimi Paesi del mondo: dall’Africa del Nord, all’Europa, all’America». Tutte le proiezioni sono in lingua originale con sottotitoli in italiano e inglese.
LE PROIEZIONI IN NAVATA. Primo film in gara, alle 21, sarà In the name of… (Norvegia, 2017, 54’), pellicola d’esordio della regista malese Erlynee Kardany che racconta la sfida di confrontarsi con l’Islam da donna moderna e che viene presentato in anteprima assoluta a Palermo. Un film autobiografico che ruota attorno al matrimonio della regista con un uomo norvegese e alla ricerca del segreto della pace e del compromesso all’interno di una famiglia interculturale, la sua. Seduta in prima fila ci sarà proprio Kardany con marito e figli, tutti protagonisti del film. Alle 22.30, un altro documentario di grande impatto visivo ed emotivo: Untitled-Viaggio senza fine (Germania e Austria, 2017, 107’) di Michael Glawogger e Monika Willi, un viaggio per il mondo con gli occhi e la mente aperta per ascoltare e sperimentare. Il regista è scomparso prematuramente durante le riprese e il montaggio è stato realizzato dalla sua storica collaboratrice Willi. Presentato al Berlinale, il film ha già vinto numerosi premi e sta per approdare nelle sale cinematografiche.
LE PROIEZIONI AL GIARDINO. Tre le pellicole in concorso in programma a partire dalle 21, tutte anteprime nazionali. Si inizia con Sea of Sorrow – Sea of Hope (Danimarca, 2018, 29’) di Estephan Wagner e Marianne Hougen-Moraga, storia di una donna in fuga dalla Siria e delle sue traversie per riuscire a ricongiungersi con i figli, anche a costo di pericolosi viaggi illegali per mare. A seguire, Raghu Rai – An unframed Portrait (Finlandia, India e Norvegia, 2017, 55’) di Avani Rai, figlia del grande fotografo dell’agenzia Magnum Raghu Rai di cui, in questo film, racconta la vita attraverso un viaggio che diventa l’occasione per un dialogo intimo ed emozionante con il padre, autore di foto epocali che hanno immortalato le storie dell’India. Infine, Before my feet touch the ground (Israele, 2017, 78’) di Daphni Leef. La storia è quella vissuta in prima persona dalla regista che nel 2011 realizzò una protesta civile contro i prezzi degli affitti piazzando una tenda nel centro fi Tel Aviv. Nel giro di pochi giorni un intero viale si riempì di tende. Da regista, Daphni ripercorre questo periodo turbolento per mostrare il percorso che da giovane donna ingenua l’ha trasformata in icona nazionale celebre e controversa.
LA NUOVA SALA GIARDINO. Novità di quest’anno è la Sala Giardino, una terza sala dove ogni giorno andranno in replica i film del giorno prima. Tra le 10 e le 13 i film proiettati in Navata e dalle 15 alle 18, quelli proiettati in Giardino. Nella serata inaugurale, alle 21, in collaborazione con il Fai, una delle associazioni partner di quest’anno, proprio qui sarà trasmesso Oreto. The urban adventure (2012, 28’) di Igor D’India. Il fiume Oreto, da decenni in attesa di essere ripulito del tutto e di ospitare un parco sulle sue sponde, è tra i luoghi del cuore da poter votare quest’anno e una delle sfide del Fondo italiano per l’Ambiente e della città di Palermo.
I NUMERI DEL FESTIVAL
Oltre 40 le proiezioni di quest’anno tra film in concorso e fuori concorso. Ventotto le pellicole in concorso, di cui 15 anteprime nazionali che confermano il Sole Luna doc Film Festival come luogo accreditato del cinema del reale grazie alla capacità di mostrare le nuove tendenze del cinema documentario internazionale e di promuovere registi emergenti. Tre le sezioni in concorso: Human Rights che raccoglie documentari che raccontano con grande potenza visiva storie di diritti negati, mortificati o conseguiti; The Journey, che assume il viaggio come esperienza e metafora della dimensione umana; Short Docs, una rassegna di corti su temi cruciali della nostra contemporaneità quali il lavoro, i rapporti di genere, la maternità e la questione migratoria.
Undici i film presentati fuori concorso, frutto di collaborazioni con altri festival e istituti nazionali e internazionali: Festival International du Film Insulaire de l’île de Groix; Institut Français di Palermo; Animaphix International Animated Film Festival di Bagheria, Fondazione Benetton Studi e Ricerche.
LA SEZIONE ARTI IN FESTIVAL
La sezione speciale dedicata all’arte si apre con Renegotiating Identities, 12 opere di video-art selezionate dalla curatrice Sofia Gotti, sul tema dell’identità rinegoziata, attraverso il lavoro di affermati artisti e performers come Regina Josè Galindo, Juan Downey, Donna Haraway, Anna Maria Maiolino, Zineb Sedira, Marina Gržinić con Aina Šmid e un’installazione dedicata a Martina Melilli. Grazie alla partnership con l’Università degli Studi di Palermo il Complesso monumentale Chiaramonte – Steri ospiterà, inoltre, la performance Auto da fé del disegnatore e attivista Gianluca Costantini che dalle ex celle dell’Inquisizione, per tre giorni dal 5 al 7 luglio, racconterà le storie di chi oggi è recluso per reati di opinione nel mondo. In programma anche la residenza artistica Crossfade, un’installazione sonora dedicata ai temi del Mediterraneo, del viaggio e dell’incontro tra Oriente e Occidente, a cura di Davide Cairo e Francesco Novara e la mostra fotografica Il sacro degli altri. Culti e pratiche rituali dei migranti in Sicilia di Attilio Russo e Giuseppe Muccio, in collaborazione con la Fondazione Ignazio Buttitta e il Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino.
CREARE LEGAMI
Creare legami accoglie progetti legati al sociale e all’accoglienza: la presentazione del documentario “Tumankarè” realizzato da minori stranieri non accompagnati all’interno del progetto Re-Future; la proiezione dei corti del laboratorio di cinema Cine Yagoua in Camerun e infine la presentazione del progetto “Di Terra, di Mare, di Incontri”, un progetto di ItaStra di narrazione polifonica che ha visto coinvolti giovani migranti, artisti e docenti durante laboratori d’arte a Palermo.
LE GIURIE
A decretare i film vincitori sarà la giuria internazionale, presieduta quest’anno dal regista iraniano Nima Sarvestani, vincitore della scorsa edizione del festival, e composta dall’antropologo palermitano Ignazio Buttitta, dal regista vincitore di numerosi premi internazionali Alessandro Negrini, dalla giornalista e fondatrice di Green Film Shooting Birgit Heidsiek e dalla scrittrice ed esperta di neorealismo Ingrid Rossellini. I giurati assegneranno un premio al miglior documentario e le menzioni speciali a miglior regia, miglior fotografia, miglior montaggio e documentario più innovativo.
Altre due giurie speciali composte da giovani studenti degli istituti superiori e da minori stranieri non accompagnati – che svolgono attività di mediatori linguistici nell’ambito di ITASTRA, la Scuola di Lingua Italiana per Stranieri dell’Università di Palermo – valuteranno rispettivamente le sezioni Human Rights e Short Docs. Verranno assegnati inoltre il Premio Sole Luna – Un ponte tra le culture, conferito dall’omonima Associazione e il premio del pubblico.
All’interno del calendario di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, il festival è patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dal Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, dall’Autorità per la Garanzia delle Comunicazioni, e patrocinato e sostenuto dalla Regione Siciliana e dal Comune di Palermo e dalla Fondazione Sicilia ed è sostenuto dall’Accordo di Programma Quadro per la Sicilia – Sviluppo del Cinema e dell’Audiovisivo – Sensi Contemporanei.