Sogni da un Libro Notturno

Profondo, forte, travolgente. Il concerto di Ludovico Einaudi, tenutosi il 23 dicembre al Teatro Metropolitan di Catania, lascia ai numerosi ascoltatori questa sensazione. Uno spettacolo che ha coinvolto interamente la platea per quasi due ore, e in cui la distanza tra musicisti e pubblico sembrava quasi annullato. L’inizio è simbolo di questa profonda unione: il palco vuoto, e l’orchestra che, lentamente, suonando melodie quasi orientali, dalla platea sale verso il palco, in un atmosfera che si prepara quasi al sogno.

I giovanissimi Federico Mecozzi, primo violino e chitarra, e Mauro Durante, secondo violino e percussioni, fanno da mattatori e prestano l’attenzione necessaria al pubblico. La loro lunga camminata verso il palco funge da lenta preparazione, avvolgendo gli spettatori.

Sul palco, ad attenderli, Antonello Leofreddi alla viola, e Marco Decimo al violoncello, musicisti che sembrano delineare ogni nota e ogni sfumatura sonora, durante l’arco di tutto il concerto. Ultimo, ma non per questo meno importante, Robert Lippok, live elettronics di livello internazionale, che aggiunge alla melodia il movimento dei beat e di effetti sonori, rendendo travolgenti alcuni dei brani presentati.

Einaudi, con assoluta maestria e il suo inconfondibile pianoforte, unisce i suoni classici al magnetismo moderno dell’elettronica, creando un giusto dominio musicale. La libertà espressiva dell’artista torinese è assoluta e costante nell’intera esecuzione. A conferma di ciò l’assoluta spazialità di pezzi come Lady labyrinth, simbolo della tecnica e dello stile del pianista, che sorprende con continui cambi di tempo e di tonalità. Suona ciò che il pubblico stesso non si aspetta, stravolgendo apparentemente una prosecuzione logica della melodia e del ritmo.

La raffigurazione del sogno nella musica di Einaudi è centrale e sembra che ogni pezzo eseguito voglia rappresentare la varietà della mente umana. Le note di Nightbook, ad esempio, trasmettono velocità e anche una leggera inquietudine, con toni bassi e un violoncello pronunciato a sottolineare l’intento. Da contro altare fa Indaco, dolce melodia trasportata dai due violini e dalla viola che contrasta la velocità quasi meccanica di Nightbook e porta armonia interiore. Armonia continuata dall’esecuzione di The snow prelude N.15, in cui il solo pianoforte fa da padrone ed in cui Einaudi mostra tutta la sua tecnica e la sua sensibilità melodica. Si continua con i ritmi totalmente diversi ed estremamente passionali e ritmati di Eros e The tower, gli apici del trasporto ritmico nell’orchestra.

A conclusione del concerto il Maestro esegue 3 dei suoi grandi successi: Le Onde, emozionante e suggestiva, e Due tramonti, nostalgica e commovente melodia che trasmette come la certezza del continuo ricrearsi della musica e della sua unicità. E, infine, la bellissima esecuzione Eden Roc, arricchita per l’occasione da un tocco natalizio: un dono del pianista al suo pubblico catanese.

Eden Roc racchiude tutta la bellezza di questo concerto e la assoluta cura che il maestro Einaudi ha dedicato al suo album e all’organizzazione del suo tour dal grandissimo successo, anche nei minimi particolari, scegliendo come accompagnamento un’ orchestra strepitosa. Un concerto che ancora una volta conferma il grande impegno dell’organizzazione del CataniaJazz, manifestazione sempre più di rilievo nel panorama musicale e culturale siciliano. E non solo.


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