È arrivata la sentenza della Corte d'Appello di Caltanissetta per l'ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo. Accusata per il cerchio magico che sarebbe stato creato con nomine ad amministratori per le aziende tolte alla mafia
Sistema Saguto, ex giudice condannata in Appello Per lei decisi otto anni e dieci mesi di reclusione
La Corte d’Appello di Caltanissetta ha condannato Silvana Saguto, l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, a otto anni e dieci mesi di reclusione. La procura generale di Caltanissetta aveva chiesto la condanna a dieci anni di reclusione per il cosiddetto cerchio magico che l’ex giudice avrebbe creato attraverso nomine di amministratori giudiziari per le aziende sequestrare alla criminalità organizzata.
Gaetano Cappellano Seminara, l’ambito re degli amministratori giudiziari di Palermo è stato condannato in appello a sette anni e sette mesi di reclusione. In primo grado era stato condannato a sette anni e sei mesi. Secondo l’accusa, con Silvana Saguto, e il marito di quest’ultima, Lorenzo Caramma (condannato a sei anni e mezzo), hanno fatto parte di un vero e proprio sistema che avrebbe preferito alcune persone vicine alla giudice che negli scorsi anni è stata radiata dalla magistratura. Il figlio di Saguto, Emanuele Caramma, è stato condannato a quattro mesi.
Per l’accusa Saguto, condannata in primo grado a otto anni e mezzo con l’accusa di corruzione e abuso d’ufficio, non avrebbe fatto passi indietro «nemmeno a fronte del fatto che la stampa la tampinava e che i vertici dell’ufficio le chiedessero chiarimenti, sul tentativo di strumentalizzare la sua funzione per ottenere un vantaggio patrimoniale per il suo nucleo familiare». «Le nomine fatte da Cappellano Seminara in favore dell’ingegnere Caramma – ha continuato la pm – sono da considerare contrarie ai doveri di ufficio, non perché Caramma è il marito di una magistrata ma perché Saguto era la magistrata della sezione misure di prevenzione».