La tre giorni di luglio avrà una madrina d'eccezione. «Al contrario di molte altre, questa città ha espresso entusiasmo e orgoglio per le unioni civili», commenta Armando Cavarini, presidente del locale circolo di Arcigay. Il programma prevede tavole rotonde, feste e uno spettacolo di drag queen oltre al classico corteo
Siracusa, Monica Cirinnà madrina del pride «È una delle città più gay friendly d’Italia»
L’amore è il tema della seconda edizione del gay pride di Siracusa. L’evento, giunto alla seconda edizione e patrocinato dal Comune, è organizzato in grande e porterà la città sotto i riflettori nazionali per tre giorni: 14,15 e 16 luglio. Con una madrina d’eccezione: la senatrice Monica Cirrinà, la deputata del Pd prima firmataria del disegno di legge sulle unioni civili, recentemente approvato.
«Il centro della manifestazione sarà la Fonte Aretusa – spiega Armando Caravini, presidente di Arcigay Siracusa – dove verrà istituito il Pride Village. Dalle 18 in poi si terranno le tavole rotonde: il giovedì la tavola sarà a carattere sociale, il venerdì giuridico. Dalle 21.30 ci sposteremo a qualcosa di più ludico, ad esempio il tributo a Gianna Nannini, con la sosia della cantante». Giovedì sera è inoltre previsto uno spettacolo di drag queen.
Sabato, il giorno principale del pride, il corteo partirà da Riva Garibaldi e con le barche farà mezzo giro dell’isolotto di Ortigia, per poi continuare la manifestazione per le vie principali del centro: largo XXV luglio, corso Matteotti, via Roma, via Capodieci, per giungere al quartier generale dove si concluderà con l’intervento delle istituzioni e della senatrice Cirinnà.
Come reagirà Siracusa all’evento? «Il Pride – risponde Caravini – non fa ancora parte della cultura della città, ma uno studio presentato dall’Arcigay nazionale dimostra che Siracusa è una delle città più gay friendly d’Italia ed è assolutamente pronta ad accogliere le tematiche Lgbt». Sulla scelta di Cirinnà prendere parte al corteo in una piccola città come Siracusa, il presidente locale di Arcigay dice: «Credo, al contrario di molte altre, questa città abbia espresso entusiasmo e orgoglio per la legge sulle unioni civili. Non è certo un punto di arrivo, la strada per i diritti Lgbt è lunga, ma è sicuramente un buon punto di partenza. E credo sia questo lo stesso spirito della senatrice, che ha più volte dichiarato di voler continuare imperterrita in questa battaglia verso l’uguaglianza».