Siracusa, l’assessore alla Legalità spintona un contestatore Si scusa ma tira in ballo vigili urbani. Chieste le dimissioni

Avrebbe dovuto essere una semplice cerimonia di scopertura della lapide restaurata sulla facciata della casa natale di Elio Vittorini in via Vittorio Veneto a Siracusa. E, invece, si è trasformata in una vicenda per cui adesso, da più parti, arriva la richiesta di dimissioni per l’assessore Fabio Granata. Il componente della giunta, che oltre a quella alla Cultura ha anche la delega alla Legalità, ha infatti spinto vigorosamente un cittadino che stava contestando l’evento. «Vada a fare in culo», ha esordito Granata nei confronti dell’uomo. A mettersi in mezzo – la scena è stata ripresa dalle telecamere di Siracusa News -è stato subito il sindaco Francesco Italia a cui il cittadino si è rivolto: «Ma con chi se la fa? Io la stimavo fino a dieci minuti fa. Ma vede i personaggi con cui si accompagna?». È a questo punto che l’assessore fa qualche passo deciso, si avvicina al contestatore e lo spintona con forza facendolo indietreggiare. Poi torna al suo posto, mette le braccia conserte e viene avvicinato da altri cittadini: «Ou, ma cu sì? (chi sei?, ndr) U boss sì? (il boss sei?, ndr) E come ti permetti?». 

Subito dopo il sindaco ha cercato di spiegare e di giustificare. «Mi scuso con tutta la città di Siracusa. Ho provato a calmare gli animi e a spiegare al contestatore che aveva frainteso l’obiettivo della cerimonia. Sono veramente amareggiato», ha aggiunto il primo cittadino alla testata aretusea. Le scuse per il comportamento tenuto sono poi arrivate anche dall’assessore Granata che, però, ha tenuto comunque a sottolineare il «tono prepotente» usato dal cittadino e ha tirato in ballo anche le responsabilità degli agenti della polizia municipale che, «pur essendo presenti sul posto, non sono intervenuti». Intanto, già dalla giornata di ieri, da molti cittadini e da diversi rappresentanti politici locali, sui social e con note stampa ufficiali, è arrivata la richiesta di dimissioni per l’assessore che le ha già rispedite ai vari mittenti. 

«Un amministratore pubblico non può comportarsi così – inizia il comunicato del Movimento cinque stelle aretuseo – Lo spintone a un cittadino che lo contestava apertamente è un bruttissimo gesto che rischia di accendere ancora di più la dilagante rabbia sociale che delle parole inopportune e dei gesti dei personaggi pubblici si nutre. Le scuse pubbliche dell’assessore Granata sono umanamente apprezzate e accolte, ma non tolgono un grammo alla gravità dell’accaduto. La politica – continua la nota – se vuole passare da buona politica, deve sapere fissare l’inamovibile paletto della responsabilità. E se, pertanto, Granata non ritiene di dovere dimettersi, autonomamente e per rispetto dei cittadini, sia il sindaco Italia ad assumere provvedimenti consequenziali». A invocare le dimissioni per l’assessore è stato poi anche il leader del movimento Civico 4 Michele Mangiafico. «Il dissenso è alla base della democrazia e va rispettato da ogni amministrazione pubblica e valorizzato da ogni classe dirigente illuminata, che trova nella critica le ragioni per comprendere i propri errori e modificare i propri percorsi. È normale – prosegue – che la gente, a fronte di servizi di base inesistenti, sia sempre più infastidita per la vostra bulimia di inaugurazioni. Dovete dimettervi per rispetto nei confronti della città e nella consapevolezza di come la state rappresentando». 

Stessa richiesta è arrivata anche dal segretario regionale del Partito comunista italiano Marco Gambuzza. «Un pessimo esempio. Con quale credibilità domani l’assessore alla Legalità può svolgere il suo compito nelle scuole, nelle periferie e nella città tutta? Non ci sono però, non ci sono giustificazioni e di questo il sindaco non può non prendere immediatamente atto e ritirare le deleghe all’assessore Granata. Invitiamo – aggiunge Gambuzza – il prefetto di Siracusa a intervenire. Questi gravi fatti pubblici non possono essere derubricati con i però». «Grave» e «vergognoso» sono i due aggettivi con cui l’ex primo cittadino aretuseo Giancarlo Garozzo – oggi esponente di primo piano di Italia Viva e candidato alle Politiche per il Senato – ha qualificato l’episodio. «Il goffo tentativo di trovare una giustificazione tirando in ballo i vigili urbani è ancora più grave. Troppo spesso il corpo dei vigili urbani viene percepito dalla cittadinanza come un nemico quando, invece, svolge solamente il proprio lavoro. L’amministrazione dovrebbe sostenerlo e proteggerlo, non additarlo. Volendo entrare nel merito dell’episodio, noi insegniamo ai nostri figli fin da piccoli che le mani non si alzano mai, ricorderete tutti: “gioco di mani, gioco di villani“. Chiedere scusa in questo caso non basta. E ritengo – continua Garozzo – sia anche inutile chiedere le dimissioni, l’assessore è un nominato, un uomo di fiducia del sindaco, un sindaco che si rispetti, deve dare il buon esempio, dovrebbe avvertire la responsabilità del ruolo sociale e culturale che ha in capo, non si comprende infatti come ancora non abbia rimosso l’assessore in questione».


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