Lo spazio e il tempo sono due elementi importanti per cercare di avere un quadro complessivo su quanto sta accadendo in questo ultimo periodo a Siracusa. Seguendo l’ordine cronologico dei nove presunti atti intimidatori – fra bombe carta e roghi – che si sono succeduti dal 17 gennaio al 21 novembre, colpisce la frequenza e l’accelerazione della cadenza. Il primo è avvenuto a gennaio, poi ad aprile, i successivi a settembre e ottobre, mentre gli ultimi cinque tutti nel mese di novembre. Anche a sole 48 ore di distanza l’uno dall’altro.
Cartina geografica alla mano, invece, il primo dato che salta agli occhi è che le attività commerciali colpite più lontani fra loro hanno una distanza di meno di quattro chilometri. Alcuni dei punti segnati sulla mappa costruita da MeridioNews distano fra loro anche solo 500 metri. Gli episodi toccano vari quartieri e circoscrizioni diverse dal punto di vista amministrativo, ma si sono verificati tutti all’interno del cuore pulsante del commercio, molti in zone bene del capoluogo. Nessuno di questi ha riguardato le periferie. Uno solo ha toccato la parte bassa della città, il quartiere dell’isola di Ortigia, dove si svolge gran parte della movida aretusea specie nella stagione estiva. Gli altri si sono concentrati nei quartieri più a nord che abbracciano viale Santa Panagia, viale Scala Greca, via Tisia, via Tica, via Torino.
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