Voluta dall'associazione Rete centri antiviolenza, raccoglie saggi, racconti e documenti di donne e sulle donne. «Ho sempre pensato che molte donne ignorano se stesse, la loro storia, i loro diritti e sono all’oscuro anche delle nozioni base della cultura femminista», spiega la presidente Raffaella Mauceri
Siracusa, inaugurata una biblioteca di genere «Uno spazio che testimonia il genio femminile»
Letture e letteratura di genere: saggi, racconti e documenti di donne, per donne e sulle donne. Questo il contenuto della biblioteca Ipazia, inaugurata nei giorni scorsi a Siracusa dall’associazione Rete centri antiviolenza nella sede di via Brenta 67. «Ho sempre pensato che una donna che si spende per le donne deve avere una cultura di genere – spiega la presidente Raffaella Mauceri –. Le donne, a parere mio, subiscono tanta violenza perché ignorano se stesse, la loro storia, i loro diritti e sono all’oscuro anche delle nozioni base della cultura femminile. È importante sapere che ci sono donne che hanno lottato per anni, e che ancora oggi lottano, per avere pari dignità e pari diritti degli uomini ma soprattutto per ottenere lo stesso rispetto».
L’intitolazione di questo spazio di cultura e condivisione alla scienziata greca Ipazia non è casuale. Passata alla storia come l’inventrice dell’astrolabio, del planisfero e dell’idroscopio, strumento con il quale si può misurare il diverso peso specifico dei liquidi, Ipazia viene anche tristemente ricordata come la martire della libertà di pensiero. Fu infatti uccisa da un gruppo di cristiani. «Nei libri di questa speciale biblioteca – sottolinea la professoressa Angela Adamo, responsabile della biblioteca – ci sono diverse opere di alcune fra le più grandi scrittrici di fama mondiale che costituiscono l’altra faccia del patrimonio culturale dell’umanità: la faccia rivoluzionaria del femminismo. La biblioteca è uno spazio dell’intelletto e del cuore, ma in particolare è uno spazio che testimonia il genio femminile».
«Si lotta ancora oggi per l’autodeterminazione – conclude Raffaella Mauceri – Molte donne ancora non sanno di avere questo diritto, cioè di scegliere liberamente del proprio corpo e della propria vita, e questo è gravissimo. Non conoscere i propri diritti è tra le prime cause che portano le donne a soccombere alla violenza maschilista».