Ieri invece è toccato all’Edipo re di Sofocle per la regia di Robert Carsen. Si tratta dei primi appuntamenti in cui lo storico teatro ha potuto accogliere gli spettatori senza limiti alla capienza dettate dalle restrizioni legate alla pandemia
Siracusa, il via alle tragedie al Teatro Greco Stagione partita con Agamennone di Eschilo
Al Teatro Greco di Siracusa ha ufficialmente preso il via la 57esima stagione delle rappresentazioni classiche. A inaugurare questa edizione, martedì sera, è stata Agamennone di Eschilo per la regia di Davide Livermore, mentre ieri è toccato a Edipo re di Sofocle per la regia di Robert Carsen. Oltre quattromila persone hanno assistito al debutto che ha segnato il ritorno del teatro alla capienza piena dopo due anni di restrizioni dovute alla pandemia.
«Avere la straordinaria occasione di dirigere l’Agamennone di Eschilo – sono le parole di Livermore – significa accogliere la sfida di partire dall’archetipo per porre le premesse che, in maniera irrefrenabile, verranno sviluppate negli altri due drammi della trilogia. In quanto archetipo, l’Agamennone eschileo corrisponde alla definizione stessa di classico: qualcosa che è esemplare sin dal momento della sua creazione, ma sempre vibrante ed estremamente attuale, motivo per cui va restituito in tutta la sua possanza e forza con un lavoro di altissima filologia». La traduzione dello spettacolo è di Walter Lapini; Agamennone di Eschilo è una coproduzione con il Teatro Nazionale di Genova.
Nel cast (in ordine di apparizione): Diego Mingolla e Stefania Visalli (Musici), Maria Grazia Solano (Sentinella), Gaia Aprea (Corifea), Maria Laila Fernandez, Alice Giroldini, Marcello Gravina, Turi Moricca, Valentina Virando (Coro), Laura Marinoni (Clitennestra), Olivia Manescalchi (Messaggero), Sax Nicosia (Agamennone), Linda Gennari (Cassandra), Stefano Santospago (Egisto), e con Carlotta Maria Messina e Mariachiara Signorello (spettro di Ifigenia), Tonino Bellomo, Edoardo Lombardo e Massimo Marchese (Vecchi argivi), Margherita Vatti (Elettra bambina), Giuseppe Fusciello (Oreste bambino). Le scene sono di Livermore e Lorenzo Russo Rainaldi, i costumi di Gianluca Falaschi, le musiche originali di Mario Conte, il disegno luci di Antonio Castro, video design D-Wok, regista assistente è Giancarlo Judica Cordiglia, costumista assistente Anna Missaglia, assistente alla regia Aurora Trovatello, direttore di scena Alberto Giolitti.