«Mi è piovuta dal cielo come un fulmine a ciel sereno». Sono queste le prime parole di Carlo Gradenigo, il proprietario del noto locale siracusano HMora contro la cui porta d’ingresso questa mattina intorno alle ore 5.15 è stata lanciata una bomba carta. I residenti della zona di viale Tisia, avvertito il forte boato dell’esplosione, hanno chiamato i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. La squadra mobile sta coordinando le indagini, mentre in questura si stanno già analizzando i resti dell’ordigno rudimentale prelevati dagli agenti della polizia scientifica giunti sul posto.
«Sono incredulo e mi sto ponendo la fatidica domanda sulle motivazioni di un tale gesto contro di me. Non ho mai ricevuto minacce e non posso pensare che le mie attività associative possano spingere qualcuno a mettere una bomba carta davanti alla mia attività commerciale». Carlo Gradenigo, proprietario del locale aperto circa sei anni fa, è infatti anche il fondatore di Sos Siracusa, il coordinamento di cittadini e associazioni che si è costituito qualche anno fa per salvaguardare il territorio aretuseo e l’ambiente siracusano. «Non ho mai legato – commenta – il mio lavoro con l’attività associazionistica, soprattutto per non dare adito a critiche di strumentalizzazione del mio impegno per la città».
Dopo la pausa estiva, l’Hmora aveva riaperto i battenti appena una settimana fa ma «in sordina, senza fare troppo rumore come è nel nostro stile – spiega Carlo – nonostante le novità introdotte anche per ampliare la nostra clientela a un target anche più adulto». La prima settimana è andata bene, secondo le aspettative dei proprietari del locale che si trova in una delle zone più frequentate di Siracusa, fatta esclusione per l’isola di Ortigia.
«Nella zona, che è comunque attiva e ricca di attività commerciali che resistono alla crisi e vanno avanti, nell’ultimo anno si sono verificati vari episodi di rapine: alla mia attività – spiega – è successo circa un anno fa, poi anche a un’edicola e a una gioielleria qui vicino». E se alla riapertura dopo la pausa estiva non era stata organizzata alcuna serata speciale, «questa sera riapriremo immediatamente facendo una sorta di serata inaugurale, soprattutto per dare una risposta alle migliaia di messaggi di solidarietà che sto ricevendo in queste ore. Sopra il bancone – conclude Gradenigo – nel soffitto si è conficcato un pezzo di alluminio dell’infisso e abbiamo deciso di lasciarlo lì per non dimenticare questo giorno di riapertura».
Intanto, le oltre 50 associazioni e cooperative impegnate per l’organizzazione della marcia per la Giornata della Pace, che si terrà giovedì 21, esprimono la loro solidarietà a Gradenigo e annunciano la loro presenza stasera alle ore 19.30 per la riapertura del locale. «Ci stringiamo attorno a Carlo, un ragazzo che ha scelto di non lasciare la nostra terra, di investire nel nostro territorio e di spendersi in prima linea in favore della comunità. Hmora, in questi anni, ha promosso e ospitato mille iniziative legate ai temi della difesa del territorio, della legalità, della tutela ambientale e della promozione culturale e, ne siamo certi, così continuerà a fare. Oggi saremo presenti affinché agli autori del vile gesto arrivi chiaro il messaggio che non fermeranno il nostro impegno: alle intimidazioni rispondiamo con la forza della solidarietà. Hmora siamo tutti noi, ora e sempre. Hmora ripartiamo».
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