Giuseppe Scarso è deceduto mercoledì sera. Da inizio ottobre si trovava ricoverato all'ospedale Cannizzaro di Catania. L'aggressione era avvenuto all'interno dell'abitazione in via Servi di Maria. La polizia continua a indagare per risalire all'identità dei responsabili
Siracusa, morto l’anziano bruciato a casa Al vaglio della Procura ci sono tre indagati
È morto mercoledì, dopo due mesi e mezzo di agonia, Giuseppe Scarso, l’80enne a cui un gruppo di giovani ha dato fuoco la notte del 30 settembre. L’uomo si trovava all’interno della sua abitazione, in via Servi di Maria, quando intorno alle 2 è stato sorpreso forse da tre persone. I malviventi lo hanno cosparso di liquido infiammabile e poi hanno appiccato il fuoco. Le condizioni di Scarso, che già nei giorni precedenti era stato avvicinato e intimidito da ignoti, da subito erano apparse molto gravi. L’anziano, per questo, era stato trasferito all’ospedale Cannizzaro di Catania.
Sull’omicidio continua a indagare la Squadra mobile di Siracusa, che già nei giorni successivi all’aggressione si era messa in moto per capire se gli autori del gesto fossero persone del quartiere Grottasanta oppure qualcuno che arrivava da più lontano. «Continuiamo a lavorare», è il commento che arriva dagli inquirenti.
La vittima, infatti, da tempo sarebbe stata oggetto di derisione e piccoli atti di bullismo. Episodi che però, secondo il nipote di Scarso, poco avrebbero a che fare con l’efferatezza di quanto accaduto il 30 settembre. «Quanto accaduto ha poco a che vedere con le prese in giro o la cattiveria di qualche ragazzino. Si è trattato di un tentato omicidio premeditato, con tanto di reiterazione. Parliamo di un altro livello di violenza», ha dichiarato a MeridioNews l’uomo a fine ottobre. All’esame degli inquirenti ci sono anche le immagini di videosorveglianza di un rifornimento di benzina, in cui si vedrebbero tra persone con un bidone in mano. Anche in questo caso, però, è il nipote di Scarso a sottolineare come il liquido infiammabile non possa essere stato preso dal rifornimento. «A quell’ora era chiuso e poi a mio zio è stato dato fuoco con l’alcol. Forse quello che teneva vicino al letto, utilizzato per fargli le iniezioni», ha aggiunto il nipote.
È stata disposta intanto l’autopsia. Gli esami sul cadavere di Scarso verranno eseguiti nei prossimi giorni. Nel pomeriggio, l’Ansa ha riportato la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati di tre persone da parte della Procura di Siracusa.