L'applicazione dello statuto siciliano per bilanciare il rapporto con lo stato italiano secondo quanto previsto dalla costituzione. Le pari opportunità nelle istituzioni siciliane. Un no deciso a tutti quei progetti che deturpano il territorio e la salute dei siciliani, come il muos, che tra l'altro, trasformerebbe la sicilia in una piattaforma di guerra. Queste alcune delle battaglie che il movimento delle donne siciliane, si intesta e che porterà avanti con fermezza.
Siciliane in campo contro i partiti
L’applicazione dello Statuto siciliano per bilanciare il rapporto con lo Stato italiano secondo quanto previsto dalla Costituzione. Le pari opportunità nelle istituzioni siciliane. Un no deciso a tutti quei progetti che deturpano il territorio e la salute dei siciliani, come il Muos, che tra l’altro, trasformerebbe la Sicilia in una piattaforma di guerra. Queste alcune delle battaglie che il Movimento delle donne siciliane, si intesta e che porterà avanti con fermezza.
Stamattina hanno presentato il loro programma nel corso di un incontro alla Sala Gialla dell’Ars.
Tra di loro, Rossella Accardo e due rappresentanti del comitato no Muos di Catania. “La Sicilia è prigioniera: dello Stato, dei politici ascari, della mafia e dei partiti. Noi vogliamo dire basta a tutto questo impegnandoci in prima persona” ha detto la Accardo. “Non siamo femministe, ma è un fatto che finora il potere sia stato gestito dagli uomini, che evidentemente non hanno saputo pendersi cura della Sicilia come sapranno fare le donne”. .
“Il Muos è l’esempio più eclatante di come questa terra sia stata svenduta” ha aggiunto Daniela Giuffrida “è un impianto che inquina, che fa male alla salute e che tradisce lo spirito pacifista del nostro Statuto. Si faccia da parte chi ha ridotto la nostra regione in questo stato. Noi donne ci prenderemo cura della Sicilia come faremmo con i nostri figli che vogliamo crescano in una regione pulita e libera”.
Il Movimento delle donne ha sottolineato di non avere nessun rapporto con i partiti esistenti: “Siamo siciliane libere e siamo contro tutti partito che sono responsabili di avere cannibalizzato la Sicilia”.
Le siciliane hanno poi occupato la Sala Gialla per circa mezz’ora “per protestare contro il silenzio dei mass media su questioni fondamentali per la Sicilia. Sappiamo che ci sono giornali vicini ai poteri forti siciliani e romani. Ma ignorare queste battaglie significa condannare le generazioni future alla schiavitù e al sottosviluppo”.
Le donne occupano la Sala Gialla dellArs
Donne siciliane in campo contro la partitocrazia: stamattina allArs il battesimo