Il componente di centrodestra lascia a sorpresa la giunta retta dal vicesindaco e sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi. «Trasparenza e coerenza hanno sempre contraddistinto il mio percorso», scrive in una nota
Si dimette l’assessore alle Attività produttive Balsamo «Nodo personale». Ipotesi candidatura alle Regionali?
«Trasparenza e coerenza hanno da sempre contraddistinto il mio percorso amministrativo», comincia così l’annuncio con cui Ludovico Balsamo, esponente di Fratelli d’Italia, spiega la clamorosa notizia di avere rassegnato le dimissioni da assessore alle Attività produttive al Comune di Catania. Secondo quanto verificato da MeridioNews la firma è arrivata nella tarda mattinata di oggi ed è stata già protocollata. Decisiva, prima di questo passaggio, l’approvazione della delibera di giunta di ieri che ha prolungato l’estensione delle concessioni del suolo a tutto il territorio di Catania fino al 30 aprile. Adesso il Consiglio comunale «entro quella data potrà finalmente esitarlo, dopo questi anni di sperimentazione che hanno consentito a centinaia di operatori di poter usufruire di spazi all’aperto», scrive Balsamo. Questioni prettamente tecniche e non politiche che lasciano aperta anche la strada a una candidatura alle prossime elezioni regionali. Un po’ come dovrebbe accadere con l’assessore ai Servizi sociali Giuseppe Lombardo, dato come candidato a Palermo del fronte autonomista dello zio, ed ex governatore, Raffaele.
«Le mie dimissioni, senza questo atto, a causa del venir meno dello stato d’emergenza, avrebbero penalizzato oltre 200 esercenti sin dal primo di aprile, determinando di fatto il respingimento delle richieste di rinnovo», spiega in una nota Balsamo. Tra i motivi elencati ci sono anche la mancanza di personale e una «disattenzione nei confronti del mondo produttivo della città, che mi sta tanto a cuore e che, più che mai oggi, dopo un biennio di pandemia, vive una condizione di grande sofferenza».
«Pur comprendendo la grave situazione che ormai attanaglia il Comune – spiega – dal punto di vista delle risorse umane, ritengo, infatti, impossibile mandare avanti financo le ordinarie procedure amministrative, che il nostro ufficio dovrebbe espletare quotidianamente. Salvaguardando le esigenze e le professionalità del personale dipendente presente nelle altre direzioni, trovo davvero incomprensibile come un’adeguata attenzione non sia stata rivolta alle attività produttive, quantomeno avviando una ricognizione di personale generale, rivolta al rafforzamento di quella che, sono convinto, sia la direzione strategica per la ripartenza della città». I nodi al pettine riguardano anche l’assenza di una figura tecnica in organico mentre «per la mole di lavoro dell’ufficio, ne servirebbero almeno tre».
«A nulla sono valse le continue richieste di personale inoltrate, così come rimangono, purtroppo, poco funzionali i protocolli, adottati sempre dal sottoscritto, che per garantire celerità necessiterebbero di personale adeguato. Con l’attuale organico, non riesco nemmeno ad immaginare come potrebbero essere espletate oltre 2000 procedure di gara entro il dicembre 2023. L’amarezza che accompagna questa mia decisione fa il paio con la serenità derivante dalla consapevolezza di aver lasciato al Consiglio comunale la nuova stesura di ben cinque regolamenti adottati a salvaguardia di varie categorie professionali: il già citato regolamento dell’area storico ambientale, quello relativo alle poltrone in affitto per parrucchieri, estetisti e tatuatori, la riperimetrazione dei mercati storici, quella dei mercati rionali e il regolamento relativo alla depenalizzazione».
«L’auspicio per la mia città, è che le mie dimissioni possano, quantomeno, accendere i riflettori sui temi che ho trattato, con la speranza che si giunga presto a una inversione di rotta e ad una rinnovata attenzione nei confronti di una direzione che rischia presto di dover chiudere i battenti, sempre nell’ottica di una maggiore tutela del tessuto economico-produttivo catanese. Sarò, chiaramente, pronto a dare il mio contributo, se necessario, a chi mi succederà, per far meglio comprendere il lavoro fin qui svolto e la visione di città immaginata, con lo stesso spirito con cui ho sempre esercitato il mio ruolo».