Sì del Governo Monti alla direttiva UE per i pagamenti alle imprese

di Marina Pupella

Finalmente il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo che recepisce la direttiva 2011/7/UE sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali tra imprese e tra pubbliche amministrazioni e imprese, attuando la delega conferita al Governo con l’articolo 10 della legge n. 180 del 2011 (Statuto delle imprese). Un provvedimento tanto atteso da associazioni e piccole e medie imprese, per le quali i ritardi dei pagamenti costano 3,6 miliardi all’anno di maggiori oneri finanziari.

Un malcostume, quello dei “cattivi pagatori”, diffuso in egual misura sia nel Nord che nel Sud del Paese e che mette in ginocchio soprattutto le piccole imprese, già gravate dalla mancanza di liquidità e dalla pressione fiscale. Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede il decreto.

Vengono assicurati termini certi di pagamento: di norma 30 giorni, che non possono comunque superare i 60, consentiti solo in casi eccezionali. Il decreto prevede anche una maggiorazione del tasso degli interessi legali moratori, che passa dal 7% all’8% in più rispetto al tasso fissato dalla Bce per le operazioni di rifinanziamento.

Per quanto riguarda i rapporti tra imprese, il provvedimento del Governo “dispone un regime rigoroso- si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi- stabilendo che il termine di pagamento legale sia di trenta giorni e che termini superiori a sessanta giorni possano essere previsti solo in casi particolari e in presenza di obiettive giustificazioni”.

La disciplina del decreto legislativo si applicherà ai contratti conclusi a partire dal 1° gennaio 2013. Le pubbliche amministrazioni e le imprese avranno così il tempo di adeguarsi alle nuove norme e adottare procedure operative e contabili più funzionali alla prassi di pagamento rapido.

Nonostante il termine per il recepimento della direttiva fosse fissato al 16 marzo 2013, il governo ha provveduto a una sua attuazione anticipata dal 1° gennaio 2013 in considerazione dell’importanza della normativa, nonché dell’opportunità peculiare di garantire, in questo momento, le imprese e, più specificatamente, le piccole e medie imprese.

Apprezzamento per la decisione dell’esecutivo guidato da Monti è stata espressa dal presidente della Confartigianato, Giorgio Guerrini (foto a destra), che a più riprese aveva chiesto l’attuazione della direttiva: “Il Governo ha mantenuto l’impegno di recepire, entro novembre, la Direttiva europea. Così si recupera competitività con il resto d’Europa. Il recepimento rigoroso dei principi della Direttiva previsto dal decreto legislativo – prosegue Guerrini- potrà contribuire a risolvere uno dei problemi più gravi che stanno all’origine della mancanza di liquidità degli imprenditori e che addirittura, in questi tempi di credito scarsissimo, ha portato anche alla chiusura molte aziende”.

“Oggi in Italia – ricorda il numero uno della Confartigianato – i tempi medi di pagamento della Pubblica amministrazione e dei privati nei confronti delle piccole imprese sono di 180 giorni e, nell’ultimo anno, sono aumentati di 44 giorni. Nel nostro Paese i tempi medi di pagamenti sono il doppio della media UE per i pagamenti tra privati e il triplo della media europea nei pagamenti della Pubblica amministrazione. Tanti imprenditori devono attendere addirittura anni per essere pagati”.

Guerrini ricorda il caso delle Asl che, in Calabria, impiegano addirittura fino a 793 giorni per pagare le imprese fornitrici di beni e servizi.

Aspettiamo ora di vedere, come il neo Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, troverà le risorse per sbloccare la miriade di mandati di pagamento fermi negli istituti di credito siciliani. Pagamenti in favore delle imprese che la precedente amministrazione aveva bloccato.

Good luck, Crocetta.


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