Una vera e propria banda del cavallo di ritorno è stata smantellata dai carabinieri del gruppo di Monreale, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sette persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di furto ed estorsione aggravati in concorso, ricettazione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione, coordinata dalla procura della Repubblica di […]
Sgominata banda del cavallo di ritorno nel Palermitano. I soldi chiesti via social
Una vera e propria banda del cavallo di ritorno è stata smantellata dai carabinieri del gruppo di Monreale, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sette persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di furto ed estorsione aggravati in concorso, ricettazione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione, coordinata dalla procura della Repubblica di Termini Imerese, ha coinvolto i Comuni di Bagheria, Ficarazzi e Villabate. Altre otto persone sono state denunciate a piede libero.
L’indagine ha permesso di ricostruire un articolato sistema criminale messo in piedi da giovani italiani dell’hinterland palermitano, dediti ai furti di auto e moto e alle successive estorsioni ai danni dei proprietari, ai quali veniva richiesto denaro per riavere i mezzi rubati.
Il metodo del raggiro: rubavano auto e chiedevano i soldi via social
Le indagini hanno documentato 10 episodi di furto, 4 estorsioni consumate, 2 tentate, 2 casi di ricettazione e 3 cessioni di droga, tra cocaina e hashish. Durante l’estate, numerose denunce di furti d’auto lungo la litoranea tra Aspra e Mongerbino hanno messo gli investigatori sulla pista giusta. I veicoli, dopo pochi giorni, venivano miracolosamente ritrovati dai proprietari: un dettaglio che ha insospettito i militari.
Il modus operandi della banda del cavallo di ritorno era sempre lo stesso. Dopo il furto, i malviventi contattavano le vittime attraverso profili social falsi, chiedendo un riscatto tra 200 e 800 euro per la restituzione dell’auto o della moto. Una volta incassato il denaro, i ladri fornivano indicazioni precise sul luogo in cui il mezzo poteva essere recuperato.