Sgombero clochard, l’assessore denunciato per gravi reati «Un rastrellamento per sottrarre e distruggere i loro averi»

Sono gravi i reati ipotizzati nella denuncia presentata alla procura di Catania da Rifondazione Comunista per lo sgombero dei senzatetto da piazza della Repubblic. Nel mirino sono initi l’assessore all’Ambiente e alla Polizia locale Andrea Barresi, alcuni ufficiali e agenti di polizia locale e degli operatori della Dusty, la ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti in città. Una querela di una ventina di pagine a cui sono state allegate anche foto, link di video e articoli di giornale. Tra questi anche diversi pubblicati da MeridioNews sulla totale mancanza di posti nelle strutture che l’assessore Giuseppe Lombardo ha elencato come disponibili ad accogliere le persone senza fissa dimora e sul destino ancora incerto – dopo anni di ritardi e rinvii – del bene confiscato alla mafia in via Delpino che sarebbe dovuto diventare un dormitorio. A firmare il documento sono il segretario provinciale di Rifondazione Comunista Mimmo Cosentino, il segretario del circolo cittadino Mario Pugliese e Cinzia Colajanni, che fa parte della segreteria locale, tutti assistiti dall’avvocato Enzo Faraone.

«Rastrellamento» è il termine più volte utilizzato per definire quanto accaduto la mattina del 17 marzo sotto i portici di piazza della Repubblica, un’operazione «volta a sottrarre e distruggere tutti gli averi dei senzatetto al fine di costringerli ad andare via, lontano da lì». Giacigli fatti di cartone, stuoie, coperte, materassi, teli, qualche tenda da campeggio, effetti personali, abiti, generi alimentari, documenti sono stati presi e buttati nei cassoni dei camion usati per la raccolta dei rifiuti. Tutto alla presenza dell’assessore, accusato di avere diretto l’operazione che ha costretto, ma solo momentaneamente, i clochard a spostarsi da lì. «Esseri umani trattati come immondizia da rimuovere», commentano da Rifondazione citando anche diverse pronunce della Cassazione che, pure negli ultimi anni, hanno ritenuto che «vivere e dormire per strada, ancorché la presenza dei senzatetto possa infastidire gli abitanti, non costituisce reato e non può nemmeno essere punito con sanzioni penali».

Oltre alle modalità dello sgombero, nella denuncia si fa riferimento anche a «diversi cospicui finanziamenti, di cui non si conosce l’effettiva utilizzazione, disposti negli ultimi anni a favore di organizzazioni per sostenere la riduzione della marginalità estrema attraverso il potenziamento dei servizi rivolti alle persone senza dimora». Per questo si chiede al procuratore che vengano svolte indagini per ricostruire con precisione quanto avvenuto in piazza della Repubblica (sulla stessa vicenda la deputata Simona Suriano ha presentato anche un’interrogazione parlamentare ai ministeri dell’Interno e delle Pari opportunità) e per individuare le eventuali responsabilità. Non solo di pubblici amministratori e funzionari,m a anche di alcuni enti e organismi del terzo settore e del volontariato


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