Vittorio Sgarbi risponde con un video sul suo canale Youtube all’intervista di Giancarlo Cancelleri a MeridioNews. Il leader del Movimento 5 stelle siciliano aveva annunciato l’intenzione di querelare il critico d’arte – assessore in pectore, ai Beni culturali, della giunta di Nello Musumeci – per averlo accostato alla mafia. «Non posso pensare che sei mafioso o che la mafia si preoccupi di te – attacca Sgarbi, dopo aver letto in video l’articolo – dico che il progetto che hai messo nel tuo ridicolo programma per i Beni culturali coincide con quello della mafia: distruggere il paesaggio e disseminare la Sicilia di pale eoliche. Energie rinnovabili questo vuol dire. Non ti ho accostato alla mafia, ma a quello che la mafia fa e che tu vuoi continuare a fare».
Al centro del botta e risposta tra i due c’è il programma del candidato pentastellato. Che, nel paragrafo destinato all’energia, parla di come usare gli impianti eolici esistenti e in particolare della volontà di «ricavare 5 milioni 900mila MWh di energia elettrica prodotta con impianti eolici sia con il revamping degli impianti esistenti che con una eventuale dismissione e ricollocazione di alcuni impianti in siti ritenuti più idonei per ragioni di tutela paesaggistica e/o di distribuzione degli stessi in tutto il territorio regionale al fine di evitare la concentrazione in alcune aree».
Sgarbi quindi continua a passare in rassegna le parole di Cancelleri a rispondere punto per punto. A cominciare dalla vicenda di Cateno De Luca. «De Luca risulterà innocente, non rientra tra le figure dei criminali ma dei comici, delle figure grottesche o anche patetiche, ma non si infierisce su una persona che non ha fatto nulla». Subito dopo torna a parlare di mafia, in riferimento di Salemi, Comune di cui il critico è stato sindaco tra il 2008 e il 2012 e che è stato sciolto per rischio infiltrazioni subito dopo. Vicende ricordate da Cancelleri nella nostra intervista a cui Sgarbi replica: «Se fosse giusto sciogliere i Comuni per mafia dopo 20 anni 30 anni da quando la mafia c’era e tutti sono al cimitero – afferma – ci sarebbe un avviso di garanzia per mafia, che invece non c’è. Salemi è stato sciolto ingiustamente per mafia, come Corleone, come tutti quei luoghi che hanno un nome che serve a riempirvi la bocca di mafia dove la mafia non c’è».
Il comune trapanese fu sciolto per mafia anche per la presenza ingombrante, a detta degli inquirenti, di Pino Giammarinaro, ex uomo forte della Dc, sull’amministrazione di Sgarbi, al punto da essere definito «un prosindaco». Giammarinaro è stato assolto nel processo in cui era accusato di concorso esterno alla mafia, ma continua a essere ritenuto socialmente pericoloso e lo scorso aprile il Tribunale di Trapani ha disposto la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per cinque anni e la confisca dei beni per un totale di 15 milioni di euro. In quel provvedimento ampio spazio è dato ai suoi rapporti con Sgarbi.
Nella videoreplica, infine, Sgarbi risponde a quella che definisce «una profezia» di Cancelleri. «Durerà meno di Battiato», aveva detto il grillino in riferimento al cantautore catanese che fu, per brevissimo tempo, assessore nella prima giunta Crocetta. «Sarebbe stata una buona cosa che Battiato ci fosse, lo rimpiangerete, forse rimpiangerete anche me, questa specie di profezia è la prova della tua mente vuota e piccola. Non vi divertirete perché vi mangerò vivi – attacca ancora – con me in aula sarà come avere un leone, una tigre senza catene, senza gabbia».
Da parte di Cancelleri solo una battuta: «Se io avessi usato lo stesso vergognoso e intollerabile linguaggio violento, sarei su tutte le pagine dei giornali nazionali. Da Sgarbi violenza verbale inaccettabile, Musumeci dovrebbe prenderne le distanze».
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