Sette volte Checco

Quello di sabato 28 con il concerto dei Danny & Dusty all’anfiteatro le Ciminiere, è stato il tributo numero sette a Francesco Virlinzi: sette come gli anni dalla scomparsa di uno tra gli uomini più creativi della Catania recente. L’eredità lasciata da Checco Virlinzi, oggi, la si riconosce nella musica di artisti come Carmen Consoli o Mario Venuti che, a partire da quell’etichetta dal sapor di granita che era la Cyclope Records (fondata da Virlinzi nel 1990), hanno trovato carriere splendide e stimate da molti. Ed anche in una mostra come “Live 80” – ospitata due anni fa nelle cucine dell’ex-monastero dei Benedettini – concepita come il meglio del meglio dell’arte fotografica di Francesco “sviluppata” in giro per i concerti rock internazionali degli anni ’80.

 

Ma, soprattutto, sono i pensieri, i ricordi e i tanti attestati di stima sia della sua opera manageriale, che dello spirito vagabondo e della creatività estrosa di Francesco, che danno in maniera forte la vivida testimonianza del ‘tocco’ dell’uomo che è stato. Il rock, con le sue trasferte, le sue fotografie ed i suoi illustri incontri, quindi, ha rappresentato un elemento centrale dell’esistenza di Virlinzi. E, dunque, come non ripartire dal rock per ricordarlo?

 

È il 28 luglio del 2001 quando Nica Midulla, madre di Francesco, istituisce il primo tributo ad un anno dalla sua scomparsa e nello stesso giorno della nascita del figlio quarantatre anni prima. Sul palco della Villa Bellini salgono artisti come la ‘cantantessa’ Consoli, Moltheni, Mario Venuti e Brando. E l’atmosfera è di speciale commozione con la consapevolezza, nei musicisti catanesi, di dover raccogliere il testimone della Catania del rock consegnatagli da Francesco. Al Giardino Bellini ci saranno in qualche modo anche i R.E.M. (suoi amici storici) che, con una lettera, hanno dedicato il loro ricordo a quel ragazzo siciliano che girava il mondo.

 

L’anno seguente, 2002, Steve Wynn, guest star anche di sabato prossimo, ed Elliot Murphy sono gli ospiti di Nica per il concerto tributo che cambia location e si trasferisce al cortile Platamone. L’accoppiata ispiratissima dei due musicisti americani, uno newyorkese ed uno losangeliano, regala uno show ricco di evocazioni e intriso di rock puro e “conservato”. Il cortile di Via Museo Biscari è teatro anche del 3° tributo del 2003, protagonista il basso jazz del ceco Miroslav Vitous, tra i migliori “quattro corde” europei ed autore di un manifesto come “Now He sings, now he sobs”. Con il terzo tributo nasce anche l’Associazione Cyclope fondata da Nica Midulla in ricordo di Francesco e per favorire la vitalità culturale catanese.

 

Nel 2004, la prima installazione del repertorio fotografico di Francesco, Live 80 (sono dei veri e propri classici i ‘ritratti’ di Springsteen, Dylan e Michael Stipe) alle Ciminiere, celebra il quarto tributo a cui segue, per l’edizione V (2005), lo show elettrico dei “seattleiani” The Poises capitanati dal chitarrista Ken Stingfellow (già tastierista con i R.E.M.) e John Auer.

Lo scorso anno, invece, è stato l’artista romano Niccolò Fabi con la sua chitarra acustica ed i suoi proverbiali capelli ricci, a partecipare come ospite d’onore all’evento. Fabi ha regalato una delle migliori edizioni del Tributo Virlinzi, grazie anche alla partecipazione ‘fuori programma’ di Mario Venuti, Lucio Dalla e Jovanotti.

Ed eccoci arrivati alla settima edizione di quest’anno che vedrà di nuovo protagonista, dopo lo show del 2002, Steve Wynn, stavolta però sotto la sigla “Danny & Dusty”, superband che comprende, oltre a lui, artisti del calibro di Dan Stuart e Chris Cacavas.

 

Esperti di come la musica sia momento, allo stesso tempo, percettivo ed espressivo; rockers di grande tatto e sensibilità; musicisti dall’alto tasso emozionale. Insomma, proprio tutto ciò che amava esplorare Checco nei suoi viaggi, nei suoi ascolti e nelle sue incursioni nel mondo del rock.


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