Servizio idrico, piano Amap per sostituire Aps Le condizioni: «Affido pluriennale e otto milioni»

L’Amap avanza la sua proposta per subentrare alla fallita Aps nella gestione del servizio idrico nell’Ato Palermo 1, che interessa 42 Comuni della provincia, senza i dieci che hanno vinto il ricorso al Tar e si sono fatti restituire le reti idriche. L’azienda di via Volturno ha presentato il piano industriale tecnico e finanziario per l’affidamento del servizio, sulla base dell’accordo del 13 gennaio siglato dal governatore Rosario Crocetta, dall’assessore regionale all’Energia Vania Contrafatto e dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Accordo che includeva i 202 dipendenti della fallita Aps e gli otto milioni di euro di finanziamento da parte di Palazzo d’Orleans.

Ad oggi il servizio è gestito in deroga direttamente dall’Ato idrico, guidato dal commissario straordinario dell’ex Provincia Manlio Munafò. L’acquedotto comunale creerebbe un ramo aziendale ad hoc – «ampliamento della compagine societaria», viene definito – per servire i Comuni interessati, ma mette le cose in chiaro sul finanziamento da otto milioni, senza il quale si profilerebbe il rischio di «un dissesto finanziario». La Regione ha tempo per decidere fino alle 12 del 17 marzo, ora in cui scadrà la proroga dell’Ato idrico. Ecco la nota dell’azienda: «Il piano industriale, relativo alla fase successiva, sarà da elaborare e condividere con i Comuni che entreranno a far parte della compagine di Amap e sarà realizzato solo nel caso in cui, da parte degli organi regionali competenti, sarà garantito l’affidamento pluriennale del servizio ad Amap, e ciò al fine della sostenibilità della stessa operazione». Si parla di una richiesta di trent’anni.

«L’Amap – prosegue la nota – ha altresì predisposto la bozza di statuto, condivisa dall’amministrazione comunale di Palermo, che prevede l’ampliamento della compagine della società. Senza un formale provvedimento che assicuri l’affidamento pluriennale del servizio ad Amap e senza altresì la prevista commessa finanziaria (gli otto milioni di cui sopra, ndr), l’Amap non potrà assumere il servizio dal primo marzo, non potendo sostenere le spese necessarie al mantenimento della gestione Aps, e ciò al fine di evitare un paventato dissesto finanziario». 

«L’amministrazione comunale esprime apprezzamento per l’impegno e la disponibilità dell’Amap nel garantire il sevizio idrico integrato di natura pubblica per quanto concerne l’area vasta». È quanto afferma in una nota il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che aggiunge: «In questo modo l’Amap, anche attraverso il piano tecnico finanziario predisposto, dà una risposta progettuale all’emergenza che si è venuta a creare a causa delle speculazioni private, che hanno prodotto disservizi ai cittadini, oltre a perdite occupazionali che potevano essere evitate una buona gestione». «Noi – conclude il sindaco – continueremo a fare la nostra parte per assicurare alla collettività un servizio pubblico efficiente. Palermo ha dimostrato che una buona gestione pubblica delle risorse idriche è possibile».

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