UN PASSATO NELLA GRANDE DC, OGGI FA POLITICA IN ITALIA DEI VALORI
di Carmelo Raffa
Cominciamo oggi un ‘viaggio’ a ruota libera su chi, in Sicilia, si impegna in politica. Faremo parlare deputati, ma anche semplici militanti. Rappresentanti di forze politiche presenti nelle istituzioni parlamentari, ma anche chi ne sta fuori.
Iniziamo da Sergio Mulè. Fin da giovane si impegna nel sociale e si avvicina al Partito della Democrazia Cristiana ed in particolare ad un politico che poi sceglie come padrino di cresima che porta il nome di Paolo Iocolano, che allepoca – erano i primi anni ’80 del secolo passato – era deputato regionale.
Nel 1980 per la prima volta Mulè si candidata per diventare consigliere nel quartiere di Palermo Politieama-Libertà risultando il primo eletto.
Nel 1986 per Sergio arriva la fortuna politica. Infatti il Segretario nazionale della DC dellepoca, Ciriaco De Mita, impone il rinnovamento e coloro che avevano diverse legislature alle spalle sono costretti a mettersi da parte.
Tra questi cè Paolo Iocolano che, non potendosi candidare alle elezioni per il rinnovo dellArs, suggerisce allallora Segretario Regionale democristiano, Calogero Mannino, la candidatura nel collegio di Palermo di Sergio Mulè che, contro ogni previsione, risulta eletto con oltre 40 mila voti di preferenza.
L’allallora giovane Mulè lArs ricopre incarichi nella Commissione Bilancio e Finanze e quello prestigioso di Vice Presidente della Commissione Antimafia.
Alle successive elezioni del 1991, nonostante gli accresciuti consensi da 40 mila a 60 mila, risulta il primo dei non eletti subentrando dopo un paio di anni a seguito della decadenza di altro parlamentare.
Nel 1996, a seguito dello sfacelo della Prima Repubblica, si ricandida nella lista Cristiani democratici uniti risultando il primo dei non eletti.
Dopo qualche anno di letargo nel 2007 si candida per consigliere comunale di Palermo nella lista di centrosinistra Margherita ed anche qui sfortuna per Sergio Muleè: per pochi voti non arriva al traguardo.
Alle ultime regionali consegue un brillante risultato nellItalia dei Valori, lista che purtroppo non raggiunge il quorum.
Ed ora Sergio Mulè non demorde e, nonostante il crollo dellIDV, alle recenti elezioni continua a crederci e simpegna sempre di più sperando in una rapida ripresa del suo partito.
Riportiamo il suo intervento al recente appuntamento tenutosi a Sansepoltro dove ci è celebrata la festa nazionale dellItalia dei Valori. Secondo noi, in questo intervento c’è tutta la sua voglia di fare ancora politica.
Ho la netta sensazione che oggi sia un’occasione importante per il futuro di IDV. Occasione per fare chiarezza e guardare con onestà intellettuale alla realtà.
La Relazione del Segretario Ignazio Messina è stata chiara, determinata, come non mai, diretta e senza doppi sensi. Insomma è arrivata… Relazione in cui mi riconosco.
Ho creduto in questo progetto dal primo momento e sono stato tra coloro che ha collaborato con questa Segreteria che gli iscritti di IDV hanno scelto democraticamente il 30 Giugno 2013.
Sono, altresì, tra coloro che ha apprezzato Tonino Di Pietro per quello che ha fatto nel passato e per il lavoro svolto per l’Italia e per IDV. Il successo ed il consenso elettorale raggiunto, in termini percentuali, fino a qualche tempo fa, sono sotto gli occhi di tutti.
Sono,però, anche tra coloro che ricorda ed ha in mente ciò che il Presidente Di Pietro ha detto il 19 Luglio 2013, introducendo i lavori del primo Esecutivo Nazionale post Congresso.
Diceva Di Pietro : ” Io ho creato IDV, oggi, dopo le elezioni Politiche, ci ritroviamo fuori dal Parlamento. Abbiamo voluto rilanciare IDV con un Congresso che ha scelto un nuovo Segretario, una nuova classe Dirigente e che si è data una linea politica democraticamente approvata… che mira a creare un nuovo Centro/Sinistra riformatore che cambi l’Italia e che dialoghi prevalentemente con il PD”.
Continua Di Pietro : ” Ho commesso degli errori ed ho fatto scelte che si sono rilevate criticabili. Il mio compito…allora… sarà quello di fare il PADRE NOBILE e riportare IDV nelle Istituzioni…”.
Cosa è successo dopo il 19 Luglio? … Solo incertezze, critiche, difficoltà, mancanza di collaborazione e fiducia nel nuovo gruppo dirigente.E’ stato, da parte del Presidente, un continuo modo di operare che, a mio avviso, è servito solo a bloccare il “manovratore”.
E… allora… ben venga la proposta Messina. Si vada avanti con chi ci sta, con determinazione, con coerenza ed in direzione delle linee tracciate in tutti i Congressi dal Nazionale in poi. Ci si confronti con il PD e le altre Forze di Centro/Sinistra, senza posizioni subalterne, facendo valere la dignità delle nostre proposte riformatrici ed il rispetto degli uomini che le avanzano, a costo anche di rivedere le alleanze, ma non da un giorno all’altro, semmai convocando un congresso che stabilisca,democraticamente, il percorso. Le scelte fatte nel passato e volute dagli iscritti, vanno rispettate e non cambiate in corso d’opera.
Occorre darsi degli obiettivi. Prima di tutto tornare a parlare ed arrivare a chi ci ha votato nel passato e che insieme a noi ha fatto battaglie gratificanti. Ma soprattutto interessare ai nostri temi i “delusi” e gli “astenuti”. Il 50% degli italiani non hanno una “casa”, perchè non si sente rappresentata. E’ li che dobbiamo intervenire, stando sul TERRITORIO e rilanciando il nostro progetto.
Per fare ciò, serve però dare stimoli e motivazioni e tornare fra la gente a parlare dei problemi di tutti i giorni, proponendo soluzioni.
Se occorre, si dovranno rivisitare i Comitati Regionali e Provinciali della Sicilia e d’Italia, invitando coloro che non sono più impegnati o che non ci credono a mettersi da parte e lasciare spazio ad altre risorse.
Insomma, noi tutti siamo qui da volontari, facciamo sacrifici. E’ arrivato il momento per dire…. che non vogliamo più perdere tempo…altrimenti è meglio che serenamente si torni a dedicare il tempo e le energie al nostro lavoro ed alle nostre famiglie….
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