L’attività investigativa ha consentito di appurare che l'uomo colpito dal provvedimento avrebbe rivestito un ruolo di primo piano nell'attività di smercio della droga in città, rappresentando, sottolinea la polizia in una nota «un punto di riferimento per i vari assuntori, un sicuro fornitore a cui potersi riferire ogni giorno»
Sequestro beni per 120mila euro Sigilli a un’attività commerciale
Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, accogliendo le proposte avanzate dal Questore di Palermo per l’applicazione di misure di prevenzione personale e patrimoniale nei confronti di Stefano Macaluso, 32 anni, ha emesso il decreto con il quale ha disposto il sequestro di un’attività commerciale operante nel campo della vendita al dettaglio di abbigliamento e accessori e di un motoveicolo per un valore stimato di circa 120mila euro.
Macaluso, riferisce la polizia, «annovera una serie di condanne per reati contro il patrimonio, contro la fede pubblica e soprattutto legati allo spaccio di sostanze stupefacenti», reato per il quale è stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione. Il 14 febbraio del 2017 è stato di nuovo tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Palermo, a seguito delle indagini svolte dalla squadra mobile di Palermo. L’attività investigativa ha consentito di appurare che l’uomo avrebbe rivestito un ruolo di primo piano nell’attività di smercio della droga in città, rappresentando, sottolinea la polizia in una nota «un punto di riferimento per i vari assuntori, un sicuro fornitore a cui potersi riferire ogni giorno. Un uomo con una disponibilità costante e consistente di sostanza stupefacente capace di soddisfare le esigenze di una domanda sempre in crescita».
Un volume d’affari, secondo le indagini, che si aggirava sui 300mila euro con circa due chili di droga smerciata e con insospettabili professionisti tra gli acquirenti. Per comprare la cocaina gli appuntamenti con gli indagati avvenivano anche nelle zone della movida palermitana. L’operazione della Squadra Mobile denominata H24 ha sgominato così due gruppi distinti dediti allo spaccio di cocaina, che attraverso alcune utenze cellulari dedicate e sempre accese, tra cui quella del Macaluso, avrebbero fornito un servizio di consegne a domicilio dello stupefacente attivo h24.
A seguito di tale operazione di polizia, le indagini patrimoniali esperite da personale dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura su Stefano Macaluso e sul proprio nucleo familiare hanno fatto emergere «una dimensione reddituale fortemente squilibrata rispetto agli acquisti ed investimenti effettuati, da poter ritenere questi ultimi frutto dell’attività illecita connessa soprattutto allo spaccio di sostanze stupefacenti o costituenti comunque il reimpiego dei relativi proventi».