Dopo la morte per assideramento di un giovane maghrebino senza fissa dimora, avvenuta ieri nei pressi del porto del capoluogo siciliano, il sindacato ha inviato una missiva al ministro chiedendo che «le amministrazioni siano nella condizione di offrire soccorso a quanti rischiano di perdere la vita dopo essere sopravvissuti a guerre»
Senzatetto morto, appello Cgil e Sunia a Minniti «Immigrati rifiutano aiuto per paura rimpatrio»
Dopo la morte per assideramento di un giovane maghrebino senza fissa dimora, avvenuta ieri nei pressi del porto del capoluogo siciliano, il Cgil e il Sunia Palermo hanno lanciato un appello al ministro dell’Interno Marco Minniti auspicando un intervento del ministero: «Chiediamo che si mettano le amministrazioni cittadine, enti ed organismi di ogni genere nella condizione di offrire soccorso ed ospitalità – si legge nella missiva inviata al Viminiale – a quanti altrimenti rischiano di perdere la vita nei territori italiani, dopo essere sopravvissuti a guerre, prigionie, torture e l’attraversamento del mare».
«I dati forniti dall’amministrazione cittadina – scrivono il segretario Cgil Palermo Mario Ridulfo e Zaher Darwish, segretario generale Sunia Palermo – stimano una presenza di persone senza fissa dimora a Palermo in circa 400, oltre 100 persone circa sarebbero immigrati non regolari, come Ibrahim, il giovane appena deceduto. Tale condizione, crediamo sia diffusa in tutto il territorio nazionale, cioè di persone non in regola con le norme sull’ingresso, quindi costrette a restare nell’anonimato, e rifiutare ricoveri presso enti pubblici, per il timore di essere denunciati e quindi rimpatriati».