Mentre la Regione Siciliana parla di riforme, i forestali restano inascoltati, logorati dall’età e da anni di precarietà. Nessun ricambio generazionale, giornate lavorative ridotte e una macchina della prevenzione antincendio che arranca. «Il più piccolo dei Forestali siciliani sono io e ho 56 anni – precisa subito Salvatore Orlando, coordinatore regionale del Movimento Forestali Uniti. […]
Forestali allo stremo: «Pochi, anziani e dimenticati dalla politica». E sulla riforma la Sicilia resta al palo
Mentre la Regione Siciliana parla di riforme, i forestali restano inascoltati, logorati dall’età e da anni di precarietà. Nessun ricambio generazionale, giornate lavorative ridotte e una macchina della prevenzione antincendio che arranca. «Il più piccolo dei Forestali siciliani sono io e ho 56 anni – precisa subito Salvatore Orlando, coordinatore regionale del Movimento Forestali Uniti. – molti lavoratori sono passati alla manutenzione ordinaria per limiti d’età, altri sono andati in pensione, per cui siamo pure meno dell’anno scorso». Ai proclami pubblici del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, sulla volontà di procedere con una riforma, si contrappongono i fatti, perché non è stato presentato alcun bando per l’assunzione di giovani che possano rimpinguare le forze dello stanco corpo Forestale Siciliano, che aspetta la stabilizzazione da oltre vent’anni.
«Non è stato pubblicato nemmeno un bando per assumere giovani — denuncia Orlando — e dalla Regione ci dicono che mancano i fondi». Nel frattempo, i lavoratori che l’anno scorso avevano svolto 102 giornate sono stati ridotti a 78. «Siamo delusi, amareggiati e, soprattutto, ci sentiamo presi in giro da questa classe politica e sindacale» afferma Vito Arena, avvistatore incendi. Eppure, quello dei forestali è un corpo che dovrebbe rivestire grande interesse in una terra come la Sicilia in cui sono loro che si occupano di proteggere le nostre zone boschive, della prevenzione del rischio di incendio e di quello idrogeologico.
Attualmente, però sono circa 3.300 le unità operative a fronte di circa 7.000 unità che potrebbero soddisfare il fabbisogno dell’isola. Inoltre, l’età media dei lavoratori è di circa 62/63 anni, quindi non si tratta di persone che possano intervenire con la stessa tempestività di un giovane. «Anche quando prenderemo servizio tutti non riusciremo a completare delle squadre da tre persone h24 – chiarisce infine Salvatore Orlando – Se dovessero esserci degli incendi gravi chiameranno a supporto i vigili del fuoco, come se loro non avessero già abbastanza da fare».