Sel e le elezioni europee/ Giusto Catania: “Nichi Vendola dice una cosa e ne sbandiera un’altra…”

L’ASSESSORE DEL COMUNE DI PALERMO, ESPONENTE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA, METTE A NUDO LE CONTRADDIZIONI – E IN FONDO ANCHE LE ‘INVENZIONI’ – DI UN PARTITO CHE SI AVVIA A DIVENTARE UNA CORRENTE DEL PD…

C’è ancora speranza per la sinistra in Italia? E ha ancora speranza una sinistra in Europa? Su questi temi – o almeno così a noi sembra – si sofferma Giusto Catania, già eurodeputato di Rifondazione comunista eletto in Sicilia, oggi assessore della Giunta di Leoluca Orlando a Palermo, sempre con Rifondazione comunista.

Sul suo blog ufficiale Giusto Catania scrive: “Ho sempre avuto rispetto per le posizioni politiche di Sel e grande stima del suo leader, malgrado non abbia mai condiviso le loro scelte, né la collocazione tattica. Mi pare che, alla vigilia del congresso, Nichi Vendola abbia dichiarato la fine dell’esperienza politica di una soggettività autonoma della sinistra e abbia avviato il percorso per il suo naturale approdo verso il Partito Democratico”.
E’ noto che Vendola, infatti, forse anche alla luce di quello che gli è successo negli ultimi tempi (vedi le polemiche sulla sua chiacchierata con i vertici dell’Ilva: registrazione di una telefonata non esattamente ‘edificante’ finita sui giornali), sta per trasformare Sel in una corrente del PD.

“Tuttavia – osserva Giusto Catania – Vendola, in vista delle prossime elezioni europee, farcisce questa scelta con una considerazione priva di fondamento politico. Alle elezioni europee si vota col sistema proporzionale, con sbarramento al 4%, esprimendo l’indicazione di un candidato alla presidenza della Commissione”.
“In Europa – prosegue l’esponente di Rifondazione comunista – non ci possono più essere margini di ambiguità a sinistra: o scegli di stare con i socialisti e sostieni la candidatura di Martin Schulz, oppure vai con la Sinistra europea e appoggi la candidatura di Alexis Tsipras. Non esiste una terza opzione!”.

Peccato che la posizione di Martin Schulz, nei fatti, non sembra molto ‘rivoluzionaria’. E non sembra nemmeno antitetica alle’Europa delle banche e della finanza speculativa.
“In Europa – scrive ancora Giusto Catania – le posizioni sono chiare e bisogna scegliere tra la compatibilità della grande coalizione politica e finanziaria che viene praticata dai socialisti e, in particolare dai tedeschi (Schulz non è altra cosa, visto che è sostenitore del Governo di grande coalizione con la Merkel in Germania!); oppure provi a rompere la gabbia neoliberista, senza settarismi, né minoritarismi, come ha fatto Syriza in Grecia che, con una proposta chiara e in poco tempo, è diventato il primo partito della sinistra”.
“Sostenere, come fa Vendola – osserva ancora Catania – che si voglia percorrere uno spazio politico tra queste due opzione è talmente velleitario, soprattutto per una forza politica che si avvia a diventare una corrente del PD, da sembrare uno scherzo”.

“Caro Nichi, care compagne e compagni di Sel – conclude Giusto Catania – non arrampicatevi su incomprensibili torsioni propagandistiche: è una scelta legittima quella di stare con il PD, dentro la casa dei socialisti europei, ma per favore evitate di fare una cosa e di sbandierarne un’altra. E così, con la vostra scelta congressuale, il percorso di rifondazione della Sinistra, in Italia e in Europa, sarà ancora più difficile”.


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