Il ministero degli Interni ha dato l'ok per fare scendere dalla nave 18 persone. Intanto arriva la notizia dell'apertura di un fascicolo da parte della procura di Agrigento. L'ong: «Nessuno ci ha indicato come porto sicuro la Tunisia, fatta la rotta meno vessatoria»
Sea Watch, Viminale fa sbarcare 18 persone a Lampedusa Autorizzazione valida per bimbi con genitori e un disabile
Ok allo sbarco, ma solo per «i bambini accompagnati e un uomo in precarie condizioni di salute». La comunicazione arriva dal ministero degli Interni e riguarda la situazione della nave dell’ong tedesca Sea Watch ferma davanti alle coste di Lampedusa, con 65 persone a bordo, dopo averle salvate nel Mediterraneo. Sulle motovedette della guardia costiera saliranno dunque sette bambini con i genitori, sette madri e tre padri. Oltre a un uomo disabile.
Intanto arriva la notizia dell’apertura di un fascicolo a carico di ignoti da parte della procura di Agrigento. Sull’isola delle Pelagie si trova in queste ore il procuratore aggiunto Salvatore Vella, che ha interrogato l’armatore della Mare Jonio, la nave dell’ong italiana Mediterranea saving humans.
Nel frattempo la portavoce italiana della ong tedesca Giorgia Linardi fa sapere che l’imbarcazione non ha avuto indicazioni di dirigersi verso la Tunisia. «Non abbiamo ricevuto alcuna indicazione di un porto sicuro in Tunisia». Linardi ha anche aggiunto che per un giorno e mezzo l’equipaggio non ha ricevuto alcun coordinamento da parte degli Stati interessati ed è per questo che il comandante «ha deciso di assumere la rotta meno vessatoria per le persone a bordo e quella intimatagli dalla motovedetta libica che ci ha approcciato ieri all’alba. Una rotta – aggiunge Linardi – che coincide inoltre con quello che costituisce il porto sicuro più vicino al luogo in cui è avvenuto il soccorso».