Sea watch, cosa sta succedendo al porto di Catania Il cambio ormeggio e la lunga attesa per la partenza

Un documento. Un’autorizzazione finale. Sembra essere questa l’unica cosa che manca per la partenza della Sea watch 3 dal porto di Catania. Dopo 21 giorni di attesa nell’infrastruttura etnea e le verifiche delle autorità di bandiera (olandesi, appunto), l’equipaggio aveva cominciato a prepararsi per salpare. E poco dopo le 15.30saluti con il capoluogo catanese sembravano definitivi: gli attivisti della Rete antirazzista sul molo, con le bandiere, per augurare buon viaggio; il video dello smontaggio della passerella che collegava l’imbarcazione alla terraferma; i ringraziamenti ai cittadini per l’accoglienza e gli abbracci coi componenti della crew. Quando la nave, aiutata dal personale portuale, lascia la banchina sembra che sia finita. Ma dopo neanche una decina di minuti la Sea watch si ferma nello specchio di mare all’interno del porto. Accanto le passano alcuni canoisti, l’imbarcazione della Ong riprende la marcia e accosta, a poche decine di metri di distanza, dietro alla nave Dattilo della guardia costiera italiana. «Dovevano solo spostarsi per fare spazio a una nave militare in arrivo a Catania», dicono dalla capitaneria.

L’equipaggio internazionale della Sea watch, nel frattempo, resta sulla nave. Più confuso di prima. In base a quanto si apprende, neanche dalla Ong riescono a dare tempi più certi rispetto alla partenza. Senza il documento – che non è chiaro se debba arrivare dall’Olanda o da Roma – l’imbarcazione non può prendere il largo. Nel frattempo, nell’ormeggio in cui per tre settimane la barca di ricerca e soccorso dei migranti è rimasta ferma, è arrivata una nave militare greca. Poco distante ce n’è un’altra canadese. Sono le imbarcazioni coinvolte in una esercitazione nel Mediterraneo che dovrebbe partire a breve e che affolleranno l’infrastruttura etnea per i prossimi giorni. Quando finalmente riuscirà a salpare, la Sea watch 3 si fermerà per almeno un paio di settimane nel cantiere navale, per alcune operazioni di manutenzione programmate da diverso tempo. 

L’imbarcazione della Ong tedesca è stata bloccata nell’infrastruttura portuale etnea a seguito dello sbarco dei 47 migranti che trasportava e che sono rimasti, per giorni, al suo interno in attesa di conoscere la destinazione più sicura. Dopo una lunga attesa nello specchio di mare di fronte a Siracusa, l’ex peschereccio aveva fatto rotta verso il capoluogo etneo, dove era stato fermato per motivi burocratici. Nessuna nuova inchiesta: era stato lo stesso procuratore capo Carmelo Zuccaro a escludere eventuali reati in capo al capitano e alla squadra.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]