Prosegue senza sosta la guerra sulle nomine dei consiglieri all'interno della società che gestisce lo scalo di Palermo. Un serrato braccio di ferro tra Regione e Comune. Stavolta, il primo cittadino si scaglia contro la nomina di Todaro ma, in generale, punta il dito contro tutti «i presunti paladini della legalità» che pretendono «scampoli d'impunità o corsie preferenziali»
Scontro su Gesap, Orlando all’attacco «Membri Cda abbiano titoli di onorabilità»
Non accennano a placarsi le polemiche innescate dalle nomine del Cda della Gesap, la società di gestione dell’aeroporto Falcone Borsellino dopo che la Regione, forte del commissariamento della Provincia e della Camera di Commercio, in seguito all’arresto di Roberto Helg, è riuscita a piazzare tre uomini su cinque nell’assise chiamata a compiere scelte strategiche per il futuro dello scalo. Il rinnovo del Consiglio di amministrazione, infatti, è scattato a fine giugno: accanto ai riconfermati Fabio Giambrone, Giovanni Scalia e Giuseppe Todaro, tra le nuove nomine sono spuntati l’imprenditore Tommaso Dragotto e il tecnico Giorgio Di Marco, indicati dal presidente della Regione Rosario Crocetta. A scatenare negli ultimi giorni malumori e mal di pancia è stato, però, il nome di Giuseppe Todaro. Alcuni, infatti, hanno messo in dubbio il possesso dei requisiti del consigliere e il metodo di selezione dei candidati, come Confcommercio che per bocca del presidente Patrizia Di Dio auspica massima «integrità professionale e morale».
Ad alimentare le polemiche e gettare benzina sul fuoco è, però, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando che oggi è tornato all’attacco mettendo pubblicamente in discussione «l’onorabilità dei membri del Cda». «Con riferimento alle dichiarazioni a mezzo stampa di Giuseppe Todaro – dice il primo cittadino – che è stato candidato dal commissario della Camera di Commercio a far parte del Consiglio di amministrazione della Gesap, e che risulta, a seguito di doverosi accertamenti, essere stato condannato per gravi reati, ritengo di dovere richiamare l’esigenza che tutti i membri del cda della Gesap abbiano tutti i titoli anche di onorabilità». Orlando, quindi, non risparmia nessuno e nella sua invettiva coinvolge anche personalità molto diverse tra loro ma accomunate tutte dall’impegno sul fronte del rispetto della legalità.
«In particolare ricordo che Roberto Helg, ex presidente della Camera di Commercio – aggiunge Orlando – Giuseppe Todaro, responsabile legalità Confindustria Palermo, Antonello Montante, presidente Confindustria Sicilia e responsabile nazionale legalità di Confindustria, Giuseppe Catanzaro, vice presidente di Confindustria Sicilia, Santi Palazzolo, pasticciere di Cinisi, e Gaetano Virga, imprenditore di Misilmeri, sono tutti operatori economici autoproclamatisi rappresentanti della legalità». Per il presidente dell’Anci Sicilia, in nome di un «proclamato impegno antiracket e antimafia, pretendono scampoli d’impunità o corsie preferenziali. Tutto ciò – conclude – è intollerabile».
A dare man forte al sindaco anche Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo: «Sulla nomina dei componenti del Cda della Gesap, abbiamo già comunicato che non condividiamo il metodo utilizzato per indicare il componente in quota Camera di Commercio di Palermo». Per Di Dio molta attenzione dovrebbe essere posta, inoltre, nella valutazione dei curricula che «andrebbe fatta su due direttrici. La prima – spiega – è quella dei titoli e delle competenze, che dovrebbero essere senza dubbio altissime ed espressione di una comprovata esperienza specifica nel settore. L’altra, imprescindibile e prioritaria direttrice – conclude – è l’integrità professionale e morale che deve essere ampiamente certificata».